caso bove

La Procura: «Sproporzione tra reddito e patrimonio»

«Sproporzione tra il reddito e il patrimonio, in un soggetto indiziato di rapporti con esponenti della criminalità». È con questa argomentazione che il procuratore aggiunto Antonio Centore ha chiesto...

«Sproporzione tra il reddito e il patrimonio, in un soggetto indiziato di rapporti con esponenti della criminalità». È con questa argomentazione che il procuratore aggiunto Antonio Centore ha chiesto al Tribunale per le misure di prevenzione il sequestro di tutti i beni dell’imprenditore Enzo Bove, ex consigliere comunale delegato alla movida.Contro di lui ci sono vecchie dichiarazioni di collaboratori di giustizia, secondo i quali Bove sarebbe stato socio di Adamo Pisapia (ora camorrista “Pentito”) e “amico” di Giuseppe D’Agostino, tanto che il clan gli avrebbe restituito i soldi un’estorsione. Lui ha sempre negato. Prosciolto dall’accusa di aver aiutato investimenti malavitosi nei locali, Bove è poi uscito con la prescrizione dall’accusa di favoreggiamento (si riteneva non avesse denunciato un’estorsione, che lui ha sempre negato di aver subìto) e da quella di intestazione fittizia di beni. Per la Procura restano tuttavia in piedi indizi che consentirebbero la confisca dei beni. Il Tribunale ha rigettato la richiesta di decreto di sequestro, ma ha fissato per aprile l’udienza di merito. Bove si dice certo di uscire indenne anche da questa vicenda e contrattacca, denunciando un accanimento «senza prove». (c.d.m.)

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