le schede telefoniche del tar

La Procura non deposita gli atti A rischio l’inchiesta sulla truffa

Rischia di finire nel nulla l’inchiesta giudiziaria sulla truffa delle schede telefoniche al Tar. All’udienza preliminare di ieri, in cui si doveva discuterà la richiesta di rinvio a giudizio per...

Rischia di finire nel nulla l’inchiesta giudiziaria sulla truffa delle schede telefoniche al Tar. All’udienza preliminare di ieri, in cui si doveva discuterà la richiesta di rinvio a giudizio per dodici persone tra funzionari e promotori commerciali, i difensori hanno eccepito la nullità della richiesta e l’inutilizzabilità degli atti di indagine. Alla Procura si contesta di non aver depositato, al momento della chiusura indagini, gli atti dell’inchiesta su cui gli avvocati avrebbero potuto articolare le scelte difensive. «Atti resi poi disponibili al momento del riesame» obiettano gli inquirenti, ma il destino del processo sarà chiaro solo a fine mese, quando il gup Piero Indinnimeo scioglierà la riserva. Potrebbe decidere per la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e della chiusura indagine, riportando indietro il procedimento a quel punto e imponendo così la reiterazione degli atti; ma tra le ipotesi c’è anche quella di una dichiarazione di inutilizzabilità degli atti investigativi, che porterebbe il procedimento su un binario morto determinando per tutti gli indagati il non luogo a procedere. La vicenda è quella delle convenzioni con i gestori telefonici, che negli uffici del Tar ha portato oltre 1.200 sim e 899 cellulari a fronte di soli trenta dipendenti. A sollevare per primi la questione sono stati i difensori dell’ex segretario generale Felice Della Monica, gli avvocati Francesco Rizzo e Agostino Allegro. (c.d.m.)

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