La Procura istituisce il pool anti usura «Adesso denunciate»

Quattro magistrati per accelerare le indagini sullo “strozzo” Lembo plaude agli enti che esentano le vittime dai tributi

Che la lotta all’usura fosse una priorità del suo ufficio il procuratore capo Corrado Lembo lo aveva annunciato lunedì scorso, nel giorno dell’ultimo blitz anti “strozzo” nella Piana del Sele. Ieri è arrivata la notizia della costituzione di un pool antiusura, composto da quattro magistrati e con l’ausilio degli ufficiali di polizia giudiziaria. Servirà a velocizzare le indagini sul fenomeno, creando una corsia preferenziale e incentivando la collaborazione delle vittime. A comporre il pool coordinato da Lembo ci saranno i procuratori aggiunti Antonio Centore ed Erminio Rinaldi (il primo con lunga esperienza nell’ambito della criminalità economica e delle misure patrimoniali di prevenzione, il secondo con delega all’antimafia) e due sostituti, Francesco Rotondo e Vincenzo Senatore. «Ci sarà un rafforzamento investigativo, i procedimenti di usura avranno una trattazione sollecita e prioritaria» annuncia il procuratore capo, che a polizia, carabinieri e Guardia di Finanza ha chiesto l’indicazione degli uomini da poter dedicare al pool, ricevendo un’adesione testimoniata dalla presenza, ieri in conferenza stampa, dei vertici di tutte i corpi.

L’appello ai cittadini è quello di cogliere l’occasione e fidarsi della giustizia: «Vi proteggeremo – assicura Lembo – Mi rendo conto che denunciare può essere difficile, ma noi siamo accanto ai deboli, garantendo la presenza di magistrati pronti ad ascoltarvi in prima persona». Il primo obiettivo è rompere la solidarietà che talora si consolida tra usurato e usuraio. Il procuratore incalza: «È venuto il momento, da parte di tutti, di riappropriarsi della propria dignità civile». Tanto per cominciare, abbandonando la pratica della denuncia anonima: «Ho già bandito approfondimenti in tal senso, tranne nel caso in cui non vi siano documentazioni tali che dimostrino la presenza di un reato». Parla dell’usura nel Salernitano come di un fenomeno «molto esteso i diversi ambiti sociali» in cui si «spesso si cade per le chiusure del sistema bancario, derivanti anche da vincoli internazionali che in questo momento di crisi sarebbe il caso di rivedere». L’apprezzamento va invece a quei comuni che esentano le vittime dei “cravattari” dal pagamento delle tasse locali: «Può essere un valido incentivo – chiosa il procuratore – a ribellarsi e a denunciare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA