La Procura indaga sul buco di Intertrade

Nuovi blitz della Finanza per acquisire bilanci e altri documenti. Nel mirino l’uso dei fondi pubblici

Bilanci, documenti, flussi di contributi pubblici, note di spesa: tutta la gestione di Intertrade è nelle mani del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, che nelle ultime settimane ha varcato più volte la soglia della Camera di commercio con ordini di esibizione di atti. Dopo aver perquisito a settembre ufficio e abitazione di Demetrio Cuzzola (presidente di Intertrade fino al 2007 e indagato per l’impiego di un finanziamento regionale) la Procura ha esteso le indagini a tutta l’esperienza della società camerale, commissariata pochi mesi fa dopo la scoperta di un buco a cinque zeri e i sospetti di illeciti nella gestione. L’ipotesi di reato è quella di una truffa ai danni dello Stato, con irregolarità contabili e l’utilizzo di fondi pubblici a fini personali. Secondo le indiscrezioni ci sarebbero già i primi nomi iscritti sul registro degli indagati, ma l’inchiesta potrebbe allargarsi coinvolgendo tutti coloro che – all’interno di Intertrade o in Camera di Commercio – hanno avuto un ruolo nella vita contabile dell’azienda speciale.

La sociteà, costituita nel 1997 con lo scopo di favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese, è da scorso ottobre sotto la guida di un commissario straordinario, l’ex procuratore capo di Vallo della Lucania Alfredo Greco, chiamato a fare chiarezza sui conti. A luglio, dopo aver dato via libera al ripiano delle perdite di Intertrade, il presidente della Camera di commercio, Guido Arzano, si era dimesso rilasciando una dichiarazione al veleno. «Il problema Intertrade – aveva detto – è molto più grave delle perdite di 650mila euro che già da questo consiglio si è deciso di ripianare. In questa vicenda sono stato coinvolto io direttamente per infedeltà di un dirigente, per la totale inconsistenza dell’organo di controllo amministrativo, e per l’insipienza gestionale della presidenza, che non ha controllato quello che avveniva».

A giugno era già andato via il direttore della società. E a settembre era venuta allo scoperto l’indagine giudiziaria su Cuzzola, per un finanziamento regionale del quale avrebbe usufruito il consorzio “I pellettieri del Bussento”, di cui lo stesso Cuzzola è stato rappresentante e presidente del consiglio direttivo dall’aprile al dicembre 2007. Il sospetto è che il denaro non sia servito agli scopi di espansione commerciale a cui era destinato.

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