l’istanza di scarcerazione

La Procura chiede la perizia su Scarano

Prima della decisione sull’istanza di scarcerazione per motivi di salute verranno acquisiti nuovi elementi sul monsignore di Salerno coinvolto in due inchieste

Non è ancora né un “sì” né un “no” il parere che la Procura di Roma ha consegnato al giudice delle indagini preliminari che deve decidere sull’istanza di scarcerazione, per motivi di salute, presentata da monsignor Nunzio Scarano. Prima di esprimere la propria valutazione, i magistrati che conducono le indagini hanno chiesto al gip di disporre una perizia medica: un accertamento affidato a un consulente terzo individuato dal giudice, che dica se le patologie enunciate nella consulenza allegata dai difensori Silverio Sica e Francesco Caroleo Grimaldi siano davvero tali da rendere la tutela della salute del sacerdote incompatibile con la sua detenzione in cella.

Il conferimento dell’incarico al perito dovrebbe esserci già domani. Subito dopo sarà eseguito l’accertamento, ma la consegna della perizia e la decisione del giudice potrebbero slittare alla prossima settimana. Nel frattempo non è escluso che il religioso salernitano sia interrogato anche dalle autorità della giustizia vaticana, che hanno chiesto alla Procura di Roma la rogatoria sia per ascoltare il monsignore che per accedere ai suoi conti correnti in Italia, quegli stessi che già i finanzieri di Roma e di Salerno hanno scandagliato alla ricerca di movimenti sospetti e delle tracce dei finanziatori di monsignore. L’istanza arrivata dal Vaticano suona come una conferma alle indiscrezioni secondo cui la Santa Sede è pronta a concedere, a sua volta, la rogatoria sui conti Ior chiesta sia dal sostituto procuratore salernitano Elena Guarino che dai colleghi romani Nello Rossi e Stefano Pesci. È per aspettare questi documenti che la Procura di Salerno ha fatto slittare di un mese l’interrogatorio di Scarano previsto per il 24 luglio fissandone la nuova data al 27 agosto, quando è probabile che siano già arrivate le carte dello Ior. Da qusti documenti si conta di risalire a tutti i movimenti contabili del prelato, ai nomi di tutti coloro che facevano confluire denaro sui suoi conti criptati alla banca vaticana e alle destinazioni finali di questi soldi, che si suppone siano stati dirottati in paradisi fiscali. L’esame della contabilità consentirebbe agli inquirenti salernitani di fare luce sui rapporti di Scarano con imprenditori e politici, chiudendo il cerchio degli altri filonidi indagine aperti dopo quello sul riciclaggio per lo scambio tra soldi e assegni avvenuto nel 2009, per un totale di 560mila euro. (c.d.m.)

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