La Procura: «Arrestate Annunziata»

Voto di scambio, l’Antimafia chiede il carcere per l’ex consigliere comunale di Sarno. Gli uomini del clan muti davanti al gip

SARNO. Rischia il carcere l’ex consigliere comunale Franco Annunziata, travolto da un’inchiesta sul voto di scambio che lo accusa di avere stretto accordi con gli uomini del clan Serino. Il sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro ha impugnato la decisione del gip di negare l’arresto applicando solo il divieto di dimora, e ora la parola passa al Tribunale del Riesame, che nei prossimi giorni fisserà la data per discutere l’appello della Procura. Secondo il magistrato la misura che dall’alba di lunedì lo ha allontanato da Sarno non è sufficiente a garantire che il politico non metta in atto condotte illecite e non tenti di influenzare il prosieguo delle indagini. Le dimissioni dal consiglio comunale, rassegnate mercoledì a quarantott’ore dal blitz, non sono bastate agli inquirenti per ritenere garantite le esigenze cautelari e recedere dalla richiesta della misura più restrittiva, negata dal giudice delle indagini preliminari anche in considerazione dell’assenza di precedenti penali. Nella stessa ordinanza con cui ha disposto il divieto di dimora, il gip Dolores Zarone sottolinea peraltro che «Franco Annunziata ha attuali interessenze politiche che potrebbero determinare, in vista di future consultazioni elettorali o di futuri incarichi elettorali da ricoprire, rinnovati accordi illeciti con associazioni criminali del luogo di residenza». Potrebbe, cioè, «nuovamente venire a patti con organismi della criminalità organizzata per ottenere favoritismi politici». Per il giudice «è certo che l’Annunziata fosse a conoscenza della caratura criminale dei Serino» quando per due volte, a ridosso delle elezioni comunali del 2014, si recò nella loro abitazione per chiedergli di sostenere la sua candidatura a sindaco. «La scelta della famiglia Serino non è casuale – scrive il gip – egli sa bene di poter contare sulla stessa per ottenere voti, non perché sia una famiglia numerosa ma perché è una famiglia che può “indurre” la popolazione a vortarlo». Il progetto non andrà in porto, perché Annunziata non arriverà neanche al ballottaggio, ma le promesse reciproche con il sodalizio sono ritenute sufficienti per concrettizare il reato di voto di scambio politico mafioso.

Il consigliere sarà ascoltato per l’interrogatorio di garanzia agli inizi della prossima settimana. Per gli esponenti del clan finiti agli arresti gli interrogatori si sono invece conclusi ieri e tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lo ha fatto anche Aniello Albero, ripreso da una videocamera dei carabinieri in un abbraccio con Annunziata nel maggio del 2014, il giorno prima che a Sarno si aprissero i seggi per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.

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