La preziosa chiesa di San Francesco

La chiesa di S. Francesco in Eboli, con l’annesso complesso conventuale che fu bombardato nel settembre 1943 e, a parte il chiostro, maldestramente ricostruito dopo il terremoto del 23 novembre 1980,...

La chiesa di S. Francesco in Eboli, con l’annesso complesso conventuale che fu bombardato nel settembre 1943 e, a parte il chiostro, maldestramente ricostruito dopo il terremoto del 23 novembre 1980, può considerarsi l’edificio sacro più importante di Eboli . Vi sono opere che accompagnano la scansione temporale dell’edificio sacro nei secoli. Basti qui ricordare alcune pregevoli opere che vi si conservano come, ad esempio, la superstite architettura gotica del transetto, la volta a crociera con gli affreschi di Agostino Tesauro, il bellissimo altare maggiore, il tabernacolo rinascimentale del Cinquecento, attribuibile alla mano del Santacroce e alla sua scuola, il monumento sepolcrale di Nicola Troiano, una “Adorazione ai piedi della Croce” di artista solimenesco. Tra le opere non più in chiesa, ma che appartenevano al patrimonio francescano ebolitano, ricordiamo la famosa “Crocifissione” di Roberto de Odorisio, ritenuto tra i seguaci di Giotto a Napoli. Tra poco sarà trasferito nella chiesa di S. Francesco a Eboli, proveniente dal Museo Diocesano di Salerno, anche il Trittico di Pavanino da Palermo che, dopo trafugamento, iritrovamento e restauro, tornerà nella città di appartenenza. (g. p.)