«La Prefettura di Salerno ha fallito»

Di Cesare: «Non si fa nulla in materia di prevenzione. C’è poca attenzione»

NAPOLI. «Scafati è la prova che la Prefettura di Salerno ha fallito». Nel mirino di Elvio Di Cesare, segretario nazionale dell’Associazione antimafia A. Caponnetto, c'è la più alta istituzione in materia di sicurezza e controllo del territorio.

Perché accusa apertamente la Prefettura?

Per l’omissione in materia di prevenzione antimafia. I prefetti hanno poteri eccezionali. Mentre i magistrati possono intervenire per i reati compiuti, i prefetti posso farlo prima con le commissioni d’accesso e, soprattutto, attraverso le interdittive antimafia, che si rilasciano sulla base di semplici informative delle forze dell’ordine. Quando succedono queste cose, vuole dire che qualcosa non ha funzionato e che c’è scarsa attenzione anche del ministero degli Interni. I prefetti ormai non esercitano più le loro funzioni, vedi i casi di Mafia Capitale, Mose, Expo.

I segnali c’erano ma sono stati ignorati?

Scafati è l’ennesima dimostrazione del fallimento delle Prefetture

E questo concetto lo sosteniamo da anni. Il prefetto di Salerno deve essere chiamato a rendere conto. Scafati è stato uno dei tanti comuni già sciolti per infiltrazione mafiosa, elementi di condizionamento della vita amministrativa di quella realtà amministrativa erano già emersi in relazione all’inquietante episodio dell’esplosione di un ordigno lo scorso anno davanti all’abitazione dei coniugi Cuomo-D’Alessandro, cognato e sorella dell’avvocato Vittorio D’Alessandro, consigliere comunale di minoranza del comune di Scafati.

Si ripete quindi o scandalo degli appalti pubblici?

Segnatamente quello sulla realizzazione del Polo scolastico comunale dell’importo di circa 6 milioni di euro.

Dunque Scafati dopo Pagani?

Basta ricordare le vicende che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Pagani e le recenti incriminazioni e indagini su ben 53 persone nella cosiddetta “operazione Criniera”, tra cui l’ex sindaco Alberico Gambino e il consigliere comunale, nonché ex consigliere provinciale , Massimo D?Onofrio.

La vostra associazione antimafia di chi si fida a Scafati?

Per ragioni di sicurezza non abbiamo sedi ufficiali, siamo un gruppo mobile, atipico. Noi facciamo indagini e denunce, nomi e cognomi e siamo a rischio.

Una cosa è certa, non facciamo retorica, nemmeno a Scafati.

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