La povertà in aumento a Vietri

Crescono le richieste all’amministrazione di contributi di solidarietà

VIETRI SUL MARE. Sta diventando una vera e propria emergenza sociale: in forte aumento a Vietri sul Mare le famiglie e i singoli che vivono ai limiti della povertà, e qualche volta anche oltre. Una foto della situazione si trova sul sito del Comune, dove nella sezione delibere di giunta sono numerose le persone che usufruiscono di contributi straordinari: per pagare le bollette, per evitare il distacco delle utenze, per acquistare un abbonamento al Cstp.

Alla base di tutto c’è naturalmente la mancanza di lavoro, dovuta alla drammatica situazione dell’artigianato locale,una volta fiorente, e ora invece caratterizzato da molte botteghe che hanno chiuso o stanno per farlo, fabbriche importanti che hanno licenziato o messo in cassa integrazione molti operai. E la crisi colpisce naturalmente i giovani, che non riescono a completare gli studi ed abbandonano per mancanza di soldi con cui pagare le tasse ed i libri.

Un plauso va all’amministrazione comunale, che nei limiti del possibile e con le poche risorse economiche a sua disposizione, cerca di dare un supporto, molte volte determinante, a famiglie e persone al limite della povertà. È encomiabile lo sforzo prodotto dal sindaco Francesco Benincasa,dai suoi assessori, dai consiglieri di maggioranza e di opposizione, che si stanno facendo carico delle istanze di molti cittadini alle prese con problemi economici, portandoli all’attenzione delle giunta.

Certo sarebbe importante riuscire a creare una “cabina di regia” per individuare le persone meno abbienti, anche per evitare quello che è successo in molti comuni d’Italia, ovvero soldi e contributi straordinari finiti a “falsi poveri”, ma questo pericolo a Vietri sul Mare, vista anche l’esiguità della popolazione e la diretta conoscenza da parte di tutti, sembra essere scongiurato. Sarebbe importante anche mettere da parte per una volta diatribe personali o politiche e sedersi intorno ad un tavolo: Comune,associazioni di categoria, Confcommercio, Ente ceramica, albergatori, ristoratori, tutti insieme per capire se e come ridare un po’ di fiato e di speranza alla cittadinanza, magari anche con lavori occasionali che però potrebbero essere prexiosi per le persone davvero bisognose. Al limite si potrebbero tagliare le spese superflue, o presunte tali, per costituire un fondo di solidarietà a favore dei cittadini in difficoltà.

Antonio Di Giovanni

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