La pioggia non ferma la rabbia animalista

Protesta in via Flacco ieri pomeriggio, la polizia blocca i manifestanti davanti all’abitazione dell’uomo che uccise la cagnolina

«Perché lo coprite? Perché lo difendete? Che paura avete?» Le grida di Enrico Rizzi giovane coordinatore nazionale dell’associazione “Animalisti italiani onlus” risuonano in tutto il quartiere. «È inutile che rimanete dietro ai balconi a guardare - dice Rizzi con l’aiuto di un megafono che ne amplifica la voce - uscite, venite fuori con noi». Qualcuno fa capolino dalla finestra, altri dai balconi, la protesta degli animalisti davanti all’abitazione di Antonio Fuoco fa molto rumore.

«Veniamo da tutta Italia siamo sotto la pioggia – continua Rizzi – è possibile che nessuno che qui intorno abbia voglia di uscire allo scoperto per associarsi a noi? L’omertà è essa stessa un delitto... Questa non è solo una protesta animalista, questa è una protesta contro una persona che si scaglia contro i più deboli e ha tolto la vita ad un essere vivente...». È la manifestazione, organizzata dal Nucleo italiano tutela animali, insieme al Partito animalista europeo davanti all’abitazione di Fuoco che è blindata, così come tutta la zona. Due furgoni della celere, auto della polizia a presidio permanente, il blindato della Finanza. Uomini in borghese a protezione della scalinata che porta all’appartamento dell’uomo, a pochi metri dai fiori e dai biglietti per Chicca ormai ridotti ad una pozzanghera.

C’è la gente comune, poca per la verità, ci sono gli animalisti giunti da ogni parte d’Italia arrivati a Salerno a bordo di un pullman. Gridano a gran voce il proprio sdegno, con parole forti, senza peli sulla lingua, ad una settimana dalla manifestazione organizzata dalle altre associazioni, quelle delle Campania di cui però non c’è traccia in questa occasione. C’è solo l’Enpa con qualche volontario e c’è l’assessore Maria Rita Giordano in rappresentanza dell’amministrazione comunale: «Condividiamo la protesta, ma ci dissociamo con forza da ogni forma di violenza verbale e fisica – dice la Giordano – ribadendo la ferma condanna del gesto così come le nostre posizioni in sede processuale e l’impegno affinché questa vicenda non finisca nel dimenticatoio».

Gli animi sono accesi, si registrano momenti di tensione quando i manifestanti tentano l’assalto alla scalinata che porta alla casa di Fuoco, ma gli agenti in borghese li bloccano prontamente. «State proteggendo un assassino – grida uno dei manifestanti – ve ne rendete conto?» Gli altri in coro gridano «giustizia, giustizia», ma serve a poco. La porta resta blindata, le finestre chiuse. Avrebbe provato anche a scusarsi Antonio Fuoco con un messaggio diffuso sul suo profilo facebook, troppo poco per chi ha macinato chilometri ed ha sfidato il maltempo pur di gridare forte la sua rabbia. «Siamo in uno Stato – ha dichiarato il giovane Rizzi – che una legge, la 189 del 2004, assolutamente ridicola perché per coloro che si macchiano di questi crimini la reclusione massima è fino a due anni, quindi essendo un reato sotto la soglia minima di punibilità dei tre anni, qualora il giudice tra un anno dovesse comminargli il massimo della pena non andrà mai in carcere. Se questo signore avesse commesso lo stesso crimine in America sarebbe stato processato in ventiquattr’ore e punito almeno con vent'anni di carcere. In Italia invece è libero di circolare tranquillamente. Queste manifestazioni sono un richiamo alla poltica – continua Rizzi – perché i nostri governanti stanno costringendo i cittadini a farsi giustizia da sè. Dovrebbe essere lo stato, invece, a garantirla e proprio per questi motivi, per l’impunibilità che ne deriva, i maltrattamenti sugli animali aumentano in maniera notevole a conferma che purtroppo questa gente – conclude Rizzi – sa di rischiare poco o niente e continua a macchiarsi di questi crimini, perché è di questo che si tratta. Dobbiamo smetterla, questa è una questione che non ha partito né colore politico, bisogna rivedere la legge ed inasprire le pene».

La manifestazione, che inizialmente doveva svolgersi davanti all’abitazione di Fuoco, si è invece svolta anche nei dintorni con il gruppo di animalisti che, in corteo, sotto la pioggia battente, ha sfilato per le vie del quartiere con striscioni e slogan gridati ai megafoni nel tentativo, vano, di coinvolgere i residenti della zona ad unirsi alla protesta. Inizialmente programmato fino alle 18., il raduno degli animalisti si è concluso con qualche ora di anticipo a causa delle avverse condizioni atmosferiche

Carla Polverino

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