La piaga dei parcheggiatori abusivi 

In via Adinolfi e piazza Pezzullo attendono la fine del turno dei regolari e chiedono soldi

Parcheggiatori abusivi che entrano in azione al termine del turno di quelli autorizzati dalla ditta che gestisce i parcheggi, anche se la segnaletica testimonia che i parcheggi fanno capo al Comune e non a una ditta privata. Letto così sembra uno scioglilingua o un’accozzaglia di parole messe insieme, ma la situazione che da qualche settimana a questa parte stanno vivendo i residenti di via Adinolfi, si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. Per intenderci stiamo parlando dei parcheggi di piazza Pezzullo che, dopo essere stati affidati dall’ex sindaco Melchionda alla gestione privata della società che gestisce i box auto interrati di via Adinolfi, hanno visto fioccare un corposo verbale per le società Pagest e Security Group Service per aver avviato la gestione dei parcheggi senza le dovute comunicazioni all’Ente e per cui avevano riscosso ticket per alcuni giorni, fino a sabato 3 marzo.
Ora è possibile trovare i parcheggiatori della ditta Pagest, autorizzati dal Comune che però non avrà introiti dai biglietti che verranno emessi, essendo gli operatori appartenenti a ditta privata. Fin qui, l’unico controsenso ancora “attivo” era quello di veder campeggiare la scritta “Comune di Eboli” su dei parcheggi gestiti da privati. Il nuovo capitolo della vicenda, invece, si arricchisce di un altro scenario: quello dei parcheggiatori abusivi. Qui, avviene una doppia illegalità, perché non solo questi individui si vanno a sostituire ai parcheggiatori autorizzati dalla ditta Pagest appena questi finiscono il turno, ma allo stesso tempo infrangono anche l’ordinanza anti elemosina emanata solo un paio di settimane fa. Infatti, è possibile notare questi personaggi soprattutto dopo le 20, al termine del turno degli operatori autorizzati, come raccontano i residenti: «Sono furbi, osservano durante la giornata e non vanno a chiedere soldi ai residenti – racconta una signora che risiede in zona – ma appena arriva qualcuno che vuole parcheggiare eccoli che compaiono dall’ombra e cercano i soliti 50 centesimi o un euro».
Filippo Folliero
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