La pasta Amato di Salerno è tornata sugli scaffali

Già presente in 600 punti vendita con 30 formati, a giorni arriverà in Germania, Giappone e Usa. Da venerdì sarà a Parigi

Tre linee operative, con una produzione di quasi cento quintali di pasta al giorno. Trenta formati diversi, e 26 dipendenti fino ad ora riassorbiti. Sono questi i numeri della “ripartenza da Salerno” del pastificio Antonio Amato, ora sotto la gestione del gruppo industriale di Martino di Gragnano. Ieri mattina a Palazzo di Città la conferenza stampa di presentazione della seconda vita della pasta Amato. «Al momento – ha specificato Giuseppe di Martino, consigliere di amministrazione della Dicado, la società di proprietà del gruppo di Gragnano che ora gestisce lo stabilimento di via Tiberio Claudio Felice – la pasta è in distribuzione in oltre seicento punti vendita sul territorio nazionale, con particolare attenzione alla città di Salerno. Entro questo mese di ottobre le prime consegne oltre confine raggiungeranno il Kuwait, gli Stati Untiti, la Germania e il Giappone. Inoltre il marchio dal 19 al 25 ottobre sarà presente nello stand del gruppo Di Martino al Sial, il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Parigi, dove contiamo di stringere rapporti con altri paesi, conquistando sotto le insegne del follaro salernitano i mercati di tutto il mondo». Per dicembre prossimo, l’obiettivo dell’industriale gragnanese è di far salire a cinquanta i formati di pasta, per arrivare, poi, all’estate prossima, al traguardo dei novanta. Da realizzare con tutte e quattro le macchine operative, «cosa mai successa prima ad ora – ha specificato di Martino - Siamo all’alba della riattivazione del mulino sito all’interno dello stabilimento che permetterà, oltre all’incremento della forza lavoro impiegata, anche la costruzione di una filiera integrata, foriera di maggiore controllo sulla qualità della materia prima e una migliore efficienza dei costi». La riapertura del molino, prevista entro le prossime quattro settimane, consentirà di incrementare di alcune decine le unità lavorative necessarie. Mentre per tutti gli altri dipendenti, ancora non riassorbiti e presenti ieri mattina in conferenza, si prevede ancora la cassa integrazione. Ed è proprio a loro che il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha rivolto i propri complimenti per il modo con cui hanno affrontato la lunga crisi. «Ho il massimo rispetto per i lavoratori che, pur avendo vissuto un periodo buio, hanno organizzato manifestazioni sempre in maniera civile, garbata. La riapertura del pastificio resta per noi una grandissima soddisfazione, perché recuperiamo uno degli elementi dell'identità produttiva della città di Salerno». Il contratto di fitto di ramo d’azienda tecnicamente scadrà il prossimo mese di maggio. Poi la curatela farà il bando e di Martino ha ribadito con forza la volontà del gruppo di «continuare l’avventura ed acquistare l'azienda».