«La parabola di De Luca si è conclusa. Elezioni»

Sel e Rifondazione annunciano un presidio davanti al Comune Per la sinistra andare alle urne l’anno prossimo è un atto illegittimo

SALERNO. La sinistra salernitana si riscopre unita ed è pronta a scendere in campo alle prossime elezioni comunali per proporre un programma di governo alternativo al “deluchismo”. Ieri presso la sede di “Sinistra ecologia e libertà” a via Galdi si sono ritrovati il segretario provinciale Franco Mari e quello di Rifondazione Comunista Loredana Marino per ufficializzare l’inizio di un percorso politico insieme, nel quale verranno coinvolte numerose associazioni come “Act” e “Laboratorio 20”. Ma prima di partire con la campagna elettorale, i rappresentanti dei due partiti vogliono che si compia un altro atto, ovvero che il Consiglio comunale provveda con immediatezza, così come chiesto dal prefetto, a riunirsi per la presa d’atto della sentenza di decadenza di De Luca dalla carica di sindaco.

«Si continua con l’uso disinvolto delle norme da parte dei potenti – attacca Franco Mari – È una vergogna. Questo tentativo ulteriore di superare gli ostacoli è una cosa insopportabile. I consiglieri devono prendere atto che l’esperienza amministrativa è ormai conclusa. Tanto già passeranno alla storia come uno dei peggiori Consigli, quello che ha permesso tra l’altro la vendita della Centrale del latte. Dopo due sentenze ci vorrebbe il buon gusto di non reiterare quanto già fatto in passato».

«Andare al voto nel 2016 è un atto illegittimo – rimarca Loredana Marino – Chiediamo di evitare assisi che poi vanno deserte come già accaduto». I rappresentanti della sinistra sono pronti anche ad organizzare una manifestazionedavanti Palazzo di Città (sulla linea di quella fatt aalla Regione pochi giorni fa) e nel frattempo si incontreranno con il deputato Arturo Scotto affinché solleciti il Ministero dell’Interno a inserire anche Salerno nell’elenco dei Comuni che andranno al voto a maggio, indipendentemente dal giorno in cui arriverà la famosa presa d’atto. Una volta ottenuto questo primo obiettivo, ci si metterà al lavoro per l’appuntamento elettorale.

«Stiamo facendo un percorso di ricomposizione dell’area della sinistra per mettere in campo la nostra proposta – ha spiegato Mari – L’assenza in questi anni di una vera sinistra in Consiglio comunale si è fatta sentire e quindi stavolta torneremo. Il ciclo del deluchismo per noi si è chiuso, la parabola si è conclusa».

Dello stesso avviso anche la Marino che boccia l’ipotesi di una discesa nell’agone di uno dei due figli del “sindaco emerito”. «Sono comunista e sono contraria ad ogni tipo di monarchia – esordisce – Questa città non può essere il feudo di una dinastia. Per noi, però, deluchismo non è solo una famiglia ma è un sistema che pesa su questa città e che ci vede assolutamente alternativi».

Guai però a pensare che l’accordo nasca sulla scia del successo Tsipras in Grecia. «La sinistra salernitana non nasce a seguito di questa importante elezione – spiega la Marino – Abbiamo sempre osteggiato questa amministrazione e non abbiamo mai fatto parte della corte di De Luca che oggi è allo sbando».

Non bisogna, però, dimenticare che fino ad un anno fa Sel era in maggioranza nel comune capoluogo. «L’incompatibilità tra Sel e il deluchismo – chiarisce Mari – l’ha sancita proprio la fuoriuscita dal partito di Calabrese e Torre perché hanno preso atto che non si poteva stare nel partito e nella maggioranza».

Tra i nomi accarezzati per la lista c’è quello di “Sinistra salernitana” dove non compariranno simboli di partito. A questa si affiancherà quella delle associazioni. E tra i papabili come candidato sindaco ci sono proprio Franco Mari e Loredana Marino nonché Giampaolo Lambiase. In ogni caso il nome verrà scelto in maniera aperta, coinvolgendo tesserati e semplici cittadini. In che modo? Attraverso una serie di iniziative in programma a partire da fine febbraio, la prima delle quali si intitolerà “Meglio la Centrale del latte che le Luci d’artista”. Poi ce ne saranno altre dedicate all’urbanistica (per ribadire tra le altre cose il no al Crescent), alle politiche sociali e all’ambiente (con una chiara presa di posizione contro la costruzione dell’inceneritore). Insomma, a differenza di quattro anni fa quando la sinistra scese in campo con il nome di Rosa Egidio Masullo, oggi c’è più organizzazione. «Rispetto a quell’esperienza c’è una bella differenza – dice Mari – L’operazione risultò debole perché non c’era l’unità della sinistra. Inoltre noi facciamo appello anche ai tanti movimenti che ci sono in questa città, siamo aperti ad ogni confronto. Vogliamo essere la risposta politica al Movimento cinque stelle». Questo perché l’obiettivo è ben preciso: «Scendiamo in campo per vincere e possiamo farcela”, conclude Mari.

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