L'EMERGENZA EPIDEMIA

La pandemia della povertà: aiuti a 80mila salernitani

Crescono gli assistiti dal Banco Alimentare: «Ci aspettiamo un altro aumento»

SALERNO - Sono 79.863 le persone a Salerno e provincia (228.314 in Campania) che, ogni mese, vengono aiutate dal Banco Alimentare attraverso 162 organizzazioni partner territoriali (Caritas e parrocchie, mense per i poveri, banchi di solidarietà, centri di ascolto, associazioni benefiche) e 61 Comuni (168 in tutta la regione). In particolare nel Salernitano, nell’anno appena trascorso, l’organizzazione guidata da Roberto Tuorto ha distribuito circa 3mila tonnellate di cibo per un valore che supera i 7 milioni di euro. In Campania sono stati distribuiti 8.238.553 chili di cibo per un valore che supera i 20 milioni di euro. Scendendo ancor più nel dettaglio, emerge che soltanto nella Piana del Sele dove gli immigrati residenti sono 5.895 (di cui 1.783 minori) sono stati recuperati e donati 513.897 chili di alimenti per un valore complessivo di 1.180.161 euro.

Numeri che segnalano il crescere di un’emergenza, quella della povertà che, ancor di più aggravata dalle conseguenze della pandemia, si sta ripercuotendo in maniera drammatica sulle famiglie che hanno difficoltà anche a far fronte a spese fondamentali come quelle riguardanti l’approvvigionamento di cibo. Secondo i dati in possesso del Banco Alimentare, infatti, sulle 228.314 persone aiutate ogni mese 185.878 in 185.878 sono convenzionate stabilmente mentre 42.436 sono arrivate ai servizi offerti dal Banco Alimentare per le conseguenze economiche delle varie ondate di Covid per cui sono stati messi in campo 2.139.344 interventi attraverso la distribuzione di pacchi alimentari oltre a più di 600mila pasti serviti o da asporto distribuiti nelle mense per i poveri convenzionate.

«Durante la pandemia, da un anno e mezzo a questa parte, abbiamo raddoppiato le persone che aiutiamo in Campania e che riusciamo a raggiungere grazie alle associazioni presenti sul territorio (oltre 400) e ai comuni convenzionati. Le richieste sono tante e, nel 2022 prevediamo di superare le 250mila persone assistite. Sono aiuti importanti anche per i senza fissa dimora e le mense che sosteniamo in regione che sono oltre 16 per cui eroghiamo 8mila pasti al giorno. Invece sono circa 10mila i senza tetto che aiutiamo soprattutto nella Piana del Sele e a Caserta», spiega il direttore del Banco Alimentare, Roberto Tuorto. Nella regione Campania il Banco alimentare può contare sul supporto di 5.400 volontari che, grazie alla colletta alimentare hanno donato 304 tonnellate di cibo per un valore di un milione di euro.

Sul piano nazionale, la situazione non è meno emergenziale se si considera che quasi una persona su dieci è in povertà assoluta. Con la pandemia le persone in povertà sono tornate 5,6 milioni, un passo indietro di 15 anni. In tutto sono 2 milioni le famiglie coinvolte: delle 335 mila nuove famiglie cadute in povertà nel 2020, l’80% sono di italiani. E sono i minori a pagare il prezzo più alto: 209mila in più rispetto al 2019 sono i minori fino a 17 anni in povertà assoluta, in totale 1.346.000. Scontano soprattutto le difficoltà di genitori a sostenere il peso economico della prima fase del ciclo di vita familiare, a seguito della scarsa e precaria offerta di lavoro, peggiorata drammaticamente con la crisi causata dalla pandemia. Rispetto alla popolazione di stranieri, uno su tre è un povero. L’incidenza della povertà tra le famiglie straniere, infatti, è altissima colpisce una famiglia su quattro (25,7%) contro il 6% delle famiglie di soli italiani. L’incremento delle famiglie in povertà assoluta, però, è maggiore al Nord. Nel 2020, il Nord conta oltre 218mila famiglie in più in condizioni di povertà assoluta rispetto all'anno precedente con un’incidenza che passa dal 5,8% al 7,6% a livello familiare e dal 6,8% al 9,4% in termini di individui.

Eleonora Tedesco