in tivvù

«La palude romana non mi avrà»

Il sindaco: la mia presenza ha senso solo se posso difendere il Sud

De Luca coglie al volo l’occasione offerta dal tradizionale appuntamento televisivo “Salerno città europea” per tornare sul problema del mancato conferimento delle deleghe di viceministro.

«Ci vuole un equilibrio politico – ha ribadito da LiraTv – nessuno può gestire in termini privati ministeri di questa complessità». La sensazione è che De Luca si sente come ingabbiato, impossibilitato ad agire come è abituato a fare. «La mia presenza a Roma – ha infatti detto – ha un senso se sono in grado di difendere il Sud e se mi si consente di lavorare con le mie caratteristiche, ovvero totale sburocratizzazione. Io non intendo affondare nella palude burocratica romana, in quei trasversalismi per cui sono tutti amici e per cui i grandi burocrati passano da un ministero all’altro ma sono sempre gli stessi».

Insomma il sindaco che non ama i grigi, ma che vede le cose o bianche o nere, sembra non trovarsi a suo agio negli uffici del governo. «Se devo andare lì per fare vacanze romane, se devo adeguarmi, il mio impegno non servirebbe a niente. Io – ha ribadito – non sono fatto per un lavoro del genere. Sono fatto per le decisioni, per la concretezza, per le cose che non guardano alle bandiere di partito, ma ai territori e alla possibilità di creare economia, sviluppo e lavoro» . Tutte caratteristiche che, a sentire il sindaco, non sembrano essere richieste ed ecco spiegata la sua insofferenza e la possibilità (sempre più reale) che lasci il suo incarico al Ministero. Ed intanto, mentre lui ragiona sul da farsi, l’opposizione continua ad attaccarlo. È di ieri l’ultima nota stampa del consigliere Roberto Celano in cui definisce “sceneggiata teatrale” la riunione della commissione statuto di giovedì tenutasi per decidere se si debba continuare o meno con la procedura di decadenza. (a.c.)

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