La operano e muore «Perforato l’intestino»

Indagini sul decesso di una donna di 56 anni, si sospetta un tragico sbaglio La lesione sarebbe avvenuta durante l’intervento di asportazione di una cisti

SALERNO. Martedì scorso si era operata al “Ruggi” e venerdì sera è morta nello stesso ospedale. Era stata dimessa ma era ritornata d’urgenza nel presidio ospedaliero a causa di dolori fortissimi. Nonostante l’intervento tempestivo dei medici non c’è stato nulla da fare e Palmina Casanova, 56 anni, è deceduta in sala operatoria per una peritonite con presenza di feci nell’addome. Secondo una prima ricostruzione dei fatti è possibile che durante il primo intervento di martedì, eseguito nel reparto di Ginecologia per eliminare una cisti ovarica, le sia stato bucato l’intestino e che per giorni i liquidi si siano riversati fuori provocando l’infezione letale. I familiari hanno presentato denuncia e il sostituto procuratore Elena Guarino ha disposto il sequestro della cartella clinica e della salma, su cui nella prossima settimana sarà eseguita l’autopsia. Potrebbero essere una decina i medici iscritti nel registro degli indagati in vista dell’esame medico legale: quelli che hanno eseguito gli interventi chirurgici e forse anche il personale del presidio di Castiglione di Ravello, a cui la commerciante di Atrani si era rivolta quando aveva iniziato ad avvertire i primi dolori.

Martedì sembrava che nell’intervento fosse andato tutto bene, tant’è che il giorno seguente la signora era stata dimessa ed era ritornata a casa. Ma giovedì, a causa di un malessere persistente, la donna sarebbe tornata ancora una volta in ospedale per sottoporsi a un controllo. Anche questo dovrà essere accertato. Ma se la visita c’è stata, durante gli accertamenti non è emerso il grave problema all’intestino,che avrebbe imposto un intervento immediato, e la donna è stata mandata a casa. I dolori, però, non si sono placati e sono divenuti acuti nella giornata di venerdì. È stato allora, quando ormai la sofferenza aveva superato il limite della sopportazione e la 56enne cominciava ad indebolirsi sempre più, che è stata trasportata all’ospedale di Castiglione di Ravello. Qui medici si sono resi subito conto che la situazione era gravissima e il quadro clinico stava per precipitare. Il presidio, però, non era attrezzato per intervenire e quindi è stato disposto il trasporto d’urgenza all’ospedale di Salerno. Quando la signora Casanova è giunta in via San Leonardo le sue condizioni erano davvero disperate. Nel reparto di Ginecologia i medici, avvisati del suo arrivo, si sono mobilitati subito, tutto è stato disposto in tempi rapidi per agire il prima possibile. È stato allertato anche il primario, Gennaro Guarino, ma tutti i tentativi sono stati vani. Il commissario del “Ruggi”, Nicola Cantone, ha avviato subito un’indagine interna e ha nominato il commissario sanitario, Vincenzo Raiola, a capo dell’inchiesta. Se martedì scorso qualcosa non è andato nel verso giusto, saranno individuati i responsabili. Sarà fondamentale aspettare l’esito dell’esame autoptico disposto dalla Procura e saranno importanti anche i risultati dell’esame istologico, grazie al quale si potrà risalire a ciò che è accaduto nel corso del primo intervento, ritenuto necessario per evitare che da quelle cisti sorgessero complicazioni. Quel che è certo è che per eseguire l’asportazione delle cisti, viene utilizzato tra gli strumenti chirurgici anche un grosso ago, ma che la perforazione intestinale sia stata provocata dall’intervento di uno o più medici che avrebbero utilizzato l’attrezzo durante l’operazione chirurgica è tutto da verificare. Saranno le ulteriori indagini della magistratura ad accertare cosa è accaduto in sala operatoria e a confermare o meno le ipotesi avanzate finora tra le mura dell’ospedale.

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