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La nuova scuola sui suoli confiscati a Campione

La soluzione per la costruzione del nuovo edificio che ospiterà l’istituto comprensivo “Penna” è stata trovata. Sorgerà sui circa due ettari di terreni confiscati lo scorso anno alla C&C...

La soluzione per la costruzione del nuovo edificio che ospiterà l’istituto comprensivo “Penna” è stata trovata. Sorgerà sui circa due ettari di terreni confiscati lo scorso anno alla C&C Costruzioni srl di Antonio Campione, uno dei protagonisti del processo “California” sui rapporti tra politica, imprese e camorra. I terreni sono ubicati tra il quartiere Taverna ed i confini della zona industriale, lungo via Bosco Primo. L’area, dell’estensione di circa 20mila mq, è stata assegnata al Comune dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il provvedimento, firmato lo scorso 23 giugno, è ancora provvisorio. Il Comune attende la concessione definitiva, che dovrebbe giungere entro questo mese. Ottenuti i terreni, con un mutuo già in tasca, da due anni, di circa 5,5 milioni (per cui l’ente paga da un biennio le rate), il Comune dovrà solo concedere l’area alle aziende Terralavoro Costruzioni ed Alter Costruzioni, nell’ottobre 2012 vincitrici del bando di gara per la realizzazione del progetto esecutivo e della struttura, per la cantierizzazione.

Nelle scorse settimane, si sono tenuti vari tavoli tra le aziende e l’ufficio tecnico per riconvertire in maniera definitiva l’opera sui nuovi schemi dati dal cambio dell’area di costruzione. Dal 30 dicembre 2012, quando il sindaco Santomauro inaugurò il cantiere, sono passati quasi due anni ed i lavori non sono mai partiti. Questo sebbene il Comune già versi le rate per un mutuo contratto presso la Cassa Depositi e Prestiti. Soldi chiesti ed ottenuti proprio per finanziare il nuovo edificio che avrebbe dovuto vedere la luce nel settembre 2013.

Peccato che l’ente, solo dopo aver affidato i lavori alle ditte Terralavoro Costruzioni e Alter Costruzioni per oltre 3 milioni di euro, e dopo aver inaugurato il cantiere, si accorse che su quei terreni in località Taverna - di proprietà dell’Asl Napoli 1 Centro - c’era un contenzioso che di fatto ha finora bloccato l’edificazione. Per cui oggi la scuola “Penna” non ha ancora una nuova dimora definitiva, ha perso quella storica di via Rosa Jemma a causa di morosità del Comune per 140mila euro ed ha speso 115mila euro per adeguare locali dell’ex tabacchificio (adiacenti la sede di Alba Ecologia e Nuova Manutenzione) per consentire alla scuola di iniziare il nuovo anno scolastico. Il commissario prefettizio Ruffo, lo scorso anno, era stato costretto a spostare l’edificazione della scuola. La ditta, pur avendo concluso il progetto esecutivo, aveva dovuto modificarlo a causa di tale spostamento, stralciando persino alcune opere per consentire all’ente di risparmiare ulteriori 147mila euro. Nel corso delle ultime settimane, a seguito di nuovi incontri, pare che siano state eliminate dal progetto altre piccole opere di pertinenza, per un risparmio totale di ulteriori 300mila euro.

Francesco Piccolo

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