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La nomina di Petrosino ora agita i democratici

La nomina di Massimo Petrosino alla guida del Distretto Industriale potrebbe complicare il rapporto tra il Pd e Manlio Torquato. In queste ore, molti iscritti al Pd, avrebbero manifestato tutto il...

La nomina di Massimo Petrosino alla guida del Distretto Industriale potrebbe complicare il rapporto tra il Pd e Manlio Torquato. In queste ore, molti iscritti al Pd, avrebbero manifestato tutto il loro disappunto confermando i propri dubbi sulla partecipazione alla prossima tornata elettorale nella lista dei democratici. Si contesta, in questa fase, un riconoscimento attribuito a un esponente forte del partito che alle prossime amministrative sarà ancora in campo per una sua riconferma al consiglio.

L’individuazione del capogruppo dei democratici sarebbe avvenuta in seguito ad un accordo siglato più di sei mesi fa tra Petrosino e il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora. L’incarico sarebbe stato riconosciuto in questi giorni, solo perché ci sarebbero state pressioni dal dirigente della Provincia, Bruno Di Nesta, uomo di fiducia dei giovani De Luca. Di Nesta, che già in passato era stato determinante per la nomina del consigliere comunale Paolo De Maio alla guida del Patto territoriale, (poi dimessosi per incompatibilità) ha fatto pressioni su Canfora per accelerare la nomina di Petrosino. Una decisione, che secondo indiscrezioni, non sarebbe piaciuta ai vertici provinciali e locali del Pd. I dirigenti dem contesterebbero i modi e i tempi con i quali si è arrivati alla nomina di Petrosino.

La scorsa settimana il capogruppo del Pd, accompagnato dal segretario provinciale Nicola Landolfi e dal commissario cittadino Fabio Tamburro, era stato al Comune di Nocera per siglare l’accordo politico elettorale per le prossime amministrative con Torquato. Secondo fonti interne ai democratici i vertici del partito e lo stesso Torquato non avrebbero gradito il silenzio di Petrosino durante la riunione. Lo stesso Petrosino avrebbe riferito di essere stato sorpreso dalla nomina.

Gerardo Vicidomini

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