NATALE AD HERAT

La missione dei duemila italiani in Afghanistan

Anche soldati salernitani tra presepi e coprifuoco: resteranno in prima linea ad Herat per garantire la pace in un territorio martoriato dalla guerra

HERAT. Manca solo la neve nel deserto. Per il resto sembra proprio Natale anche in questo piccolo angolo di Afghanistan dove fa freddo, dove sotto ogni tenda c’è un presepe o un alberello addobbato. Un Natale speciale ad Herat, per i circa 2mila soldati italiani. La maggior parte sono campani, per lo più napoletani e salernitani. «Le attività del contingente non subiranno nessun rallentamento, nemmeno il giorno della natività», tengono subito a precisare dalla base, ma si farà anche qui la messa di mezzanotte, in mezzo alla distesa di sabbia cinta dal filo spinato e riparata da alte barriere di terra e cemento tra torrette armate 24 ore al giorno. Si celebrerà nell’aula polifunzionale della base italiana di Herat, a ridosso del piazzale dell’alzabandiera. Un altare blindato, una messa di guerra in una terra dove l’Italia ha già perso dall’inizio del conflitto ben 53 ragazzi. C’è sempre massima allerta anche a Camp Arena dove al tramonto si spengono le lucine degli alberi di Natale e scende il coprifuoco, quell’oscuramento fino all’alba per proteggersi dagli attacchi dei talebani. Anche a Natale sarà buio. Come ogni altra notte. E come ogni altra notte centinaia di soldati faranno le loro ronde, saranno in giro per le vie dell’Afghanistan per perlustrare villaggi e contrade. Questo farà anche il tenente Gianfranco Di Palma, 36 anni, originario di Salerno e con un ruolo importante nell’intelligence dell’Esercito italiano. E’ sposato, ha due figli e sa bene cosa significa trascorrere il Natale lontano dai propri cari. Lo ha già fatto nel 2007 quando era impegnato nel Gulistan, una delle zone più calde dell’Afghanistan e dove scampò per un soffio ad un’imboscata dei talebani. «Augurerò il buon Natale alla mia famiglia tramite skipe – confida l’ufficiale – non è la stessa cosa ma è meglio di niente». Auguri on line anche per il caporal maggiore capo Cristian Bernardo Gallo di Stio Cilento e per il caporale maggiore capo scelto Alessandro Perna di Monteforte. Entrambi sono impegnati ad Herat nella squadra “Trasporti” e sono effettivi al 10° Reggimento manovra di Persano. «La lontananza si fa sentire – spiega Gallo – ma siamo soldati. Passeremo il Natale a lavorare, poi tra un turno e l’altro brinderemo con i colleghi». Natale in mimetica anche per il sergente Angelo Santangelo, originario di Gorga ed attualmente impegnato in missione a Farah a circa due ore di elicottero da Herat. Con lui un’altra decina di soldati salernitani parteciperanno alla veglia celebrata, in via del tutto eccezionale anche a Farah, dal vescovo monsignor Giovanni D’Ercole giunto in Afghanistan con un volo militare. Resterà nel suo ufficio ad impartire ordini, invece, il tenente colonnello Francesco Maresca di Salerno, responsabile ad Herat dell’ufficio operazioni. Intanto è già atterrato sulla pista dell’aeroporto militare, un aereo dell’Aeronautica, un volo solo per Natale. Nella sua “pancia” panettoni e spumante. Qualcosa che somiglia a un’aria di festa si respira di tanto in tanto anche qui, ma l’attenzione resta alta.

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