«La minoranza non vigilava su chi gestiva» 

Ciclone giudiziario a San Mauro, l’ex sindaco Cilento: guidati da ragazzi inesperti ma non criminali

SAN MAURO CILENTO. «Era un Comune fuori controllo: la maggioranza gestiva e la minoranza non vigilava». Dopo il blitz dei carabinieri che ha portato a San Mauro Cilento all’arresto di nove persone - tra cui il sindaco Carlo Pisacane, due assessori, due consiglieri e vari funzionari, - è il momento della rabbia.
La bufera politica non risparmia neppure i consiglieri di opposizione. “La minoranza da anni è totalmente assente – accusano in paese – nessuno ha mai vigilato politicamente sull’attività del sindaco e della giunta”. I consiglieri di opposizione erano tre: l’ex sindaco Giuseppe Cilento, Giuseppe Guariglia e Pasquale Cilento. «Brave persone – raccontano nella piazza del paese –ma totalmente assenti dalla scena politica». Giuseppe Cilento, era candidato sindaco contro Pisacane, deluso per la sconfitta elettorale ha partecipato ai consigli comunali solo raramente; molto impegnato però per le attività della Cooperativa Agricola “Nuova Cilento” della quale è presidente. Quasi sempre assente anche Giuseppe Guariglia, attualmente domiciliato a Firenze. Poco influente, infine, Pasquale Cilento, anche lui quasi sempre assente in consiglio copmunale, del quale non risultano iniziative politiche di controllo.
«Essere consiglieri di minoranza significa interessarsi ugualmente alla cosa pubblica – tuonano i cittadini – chi non vuole impegnarsi deve rinunciare all’incarico e dare spazio a chi ha più voglia di mettersi in gioco». Naturalmente la bufera giudiziaria che ha sconvolto la tranquillità del piccolo centro cilentano ha sorpreso anche i consiglieri di minoranza che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Giuseppe Cilento, contattato telefonicamente, è apparso molto provato. «Non voglio fare alcuna dichiarazione, sono sconvolto da questa storia. Sono ragazzi inesperti, ingenui, ma non criminali».
Le indagini presero il via nel 2014 a seguito di una denuncia presentata ai carabinieri da Annamaria Martucci, presidente della cooperativa locale “La Coccinella”. La donna aveva denunciato ai militari, di aver subito pressioni da parte del sindaco e del responsabile dell’ufficio tecnico per rinunciare al servizio di trasporto scolastico comunale, già in precedenza affidato alla sua cooperativa «per favorire una ditta diversa a cui l’incarico venne successivamente assegnato mediante una illecita procedura di affidamento diretto».
Successivamente le indagini dei carabinieri sono state estese anche ad altri settori dell’Ente «consentendo di svelare un quadro di gestione familistico-clientelare della cosa pubblica». (v. r.)