Montecorvino Rovella

La media di Macchia spostata al “D’Annunzio”

Polemiche per la sistemazione di due classi e 60 ragazzi. Il sindaco al lavoro per risolvere il problema mentre i genitori sono in agitazione

MONTECORVINO ROVELLA. «La scuola media inferiore della frazione Macchia è stata soppressa». Sono bastate poche parole scritte su Facebook dall’ex sindaco di Montecorvino Rovella, Giuseppe D’Aiutolo, a far esplodere un putiferio tra i genitori degli alunni. Dopo 16 anni, le due classi “momentaneamente” sistemate presso i locali dell’istituto “D’Annunzio” di Macchia, saranno spostate, dal prossimo 15 settembre, presso l’edificio di viale della Repubblica.

A riportare una situazione di normalità didattica sono stati la dirigente scolastica, Lea Celano, e il consiglio d’istituto con il benestare di tutte le rappresentanze sindacali. Nei documenti ufficiali del provveditorato, la sede distaccata della scuola media inferiore della frazione Macchia non è mai esistita, così pure il codice meccanografico, cioè quel simbolo alfanumerico che distingue l’autonomia di un istituto. Secondo la dirigente dell’istituto Celano, «i ragazzi non possono restare senza insegnanti a lungo, e questi ultimi non possono continuare a fare la spola tra il capoluogo e la frazione. Solo due docenti sono pochi per coprire due classi formate da quasi sessanta alunni, nel caso in cui un professore venga meno, i ragazzi non possono rimanere allo sbaraglio. Poi c’è da sottolineare un danno didattico enorme – conclude – perché a Macchia non ci sono i laboratori e neppure la palestra».

Di tutt’altro avviso è il sindaco Egidio Rossomando, il quale vuole tentare il tutto per tutto per far sì che gli alunni passano continuare a frequentare le lezioni presso la scuola decentrata. «Non abbiamo nel il tempo e neppure le risorse per organizzare il trasporto scolastico, – afferma il primo cittadino – ho chiesto con cortese urgenza un incontro con il responsabile dell’ufficio scolastico provinciale per cercare di chiarire ogni aspetto di questa vicenda».

Il punto dolente comunque resta lo spostamento degli alunni da e per l’istituto “Trifone”. «Il Comune – conclude Rossomando – non ha i soldi per il trasporto perché siamo stati avvisati troppo tardi di questo cambiamento». Sulle barricate, nemmeno a dirlo tantissimi genitori che promettono battaglia e naturalmente l’opposizione che punta il dito contro l’amministrazione comunale accusata «di non aver saputo gestire la situazione».

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