La maxi truffa all’Inps In tre rinviati a giudizio

Il mega giro di falsi braccianti lungo l’asse Scafati-Angri-San Valentino Torio Ai titolari delle ditte fantasma sequestrati beni per centinaia di migliaia di euro

SCAFATI. Sono stati rinviati a giudizio separatamente per l’accusa di frodi all’Inps mediante utilizzo di falsi braccianti agricoli alle dipendenze delle rispettive ditte agricole i tre indagati Gerardo Fantasia, angrese settantaduenne, titolare della ditta scafatese Albaverde, lo scafatese Luigi De Gregorio, quarantottenne intestatario della cooperativa agricola San Giovanni e Mario Cirillo, scafatese quarantottenne, titolare della ditta agricola San Mario.

Tra il 2007 e il 2009, tramite assunzioni fittizie di braccianti agricoli, i tre ottenevano separatamente indennità di disoccupazione, maternità e malattia ai danni dell’ente previdenziale, a Nocera Inferiore, Battipaglia, Salerno e Scafati. Fantasia metteva insieme secondo le accuse ricostruite dalla procura 951mila euro ai danni dell’Inps, De Gregorio non consumava il raggiro configurando il solo tentativo di frode, rispondendo anche di assunzioni di lavoratori africani non regolarizzati, e Cirillo, invece, accumulava un bottino illecito di 3.450mila euro ai danni dell’ente previdenziale, con un ulteriore tentativo di reato per l’anno 2009 grazie all’intervento dell’autorità giudiziaria. Separatamente i tre affronteranno il processo davanti a tre diversi giudici monocratici, Fantasia davanti alla dottoressa De Filippo nell’udienza del prossimo quindici maggio, De Gregorio davanti al giudice Diograzia il prossimo ventotto maggio e infine Cirillo davanti al dottore Diograzia il prossimo sei maggio, con tre diversi processi per accuse simili. Fantasia e Cirillo erano finiti coinvolti anche nella maxioperazione coordinata dalla procura di Salerno ribattezzata “Oro verde” a carico di trentacinque indagati in un giro di truffe Inps tra Eboli, l’Agro e Capaccio, con due maxisequestri per equivalente su 34 richieste presentate dalla procura, con le richieste presentate dal sostituto Cantarella sulla scia del precedente lavoro dalla procura di Nocera Inferiore, a cura dei pm Lenza e Cacciapuoti. L’ipotesi investigativa in quel caso ricostruì un’associazione a delinquere per lo sfruttamento di falsi braccianti agricoli utilizzati da aziende fittizie per intascare i contributi previdenziali inps, con fatti di reato fino al 2009 e accuse di concussione e corruzione.

Il gip Alfinito firmò i sequestri per 490 euro a carico di Giovanni Barbaro e per 1500 euro a carico di Alfredo Razzino, due dipendenti Inps, e per cifra pari all’equivalente delle accise evase a carico di Antonino Magliano.

Tra i 36 emergevano anche tre militari della compagnia guardia di finanza di Eboli sospettati di omissioni e falso e in rapporti di connivenza con titolari di imprese agricole, la funzionaria Inps dell’ufficio di Battipaglia Eleonora Gizzi, i consulenti del lavoro Alfonso Aufiero e Natale Nuvola, l’ex capo degli ispettori Inps di Battipaglia Alfredo Razzino.

Alfonso T. Guerritore

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