La Madonna che sanguina donata alla parrocchia

Ogliastro Cilento, sistemata nella chiesa di San Rocco per volontà dei proprietari Ad accogliere la statuina don Geronimo Mirabilii e numerosi fedeli della zona

OGLIASTRO CILENTO. Donata alla parrocchia di Santa Croce la statuina della Madonna di Lourdes che nella mattinata del tre ottobre di due anni fa, fu bagnata da lacrime di sangue. A ricevere il simulacro, sistemato nella chiesetta di San Rocco, il parroco don Geronimo Mirabilii e numerosi fedeli attratti non solo dalla devozione alla Vergine ma, anche, per la curiosità di un riscontro visivo a distanza di tempo, da quelle striature di sangue che, dagli occhi, avevano segnato le gote ed il petto della statuina bianca. Silenzio assoluto della Chiesa sulle cause e la natura di quell’evento che sconvolse la tranquilla mattinata del centro collinare cilentano.

Potrebbe essere stato sangue umano, stando ad alcune indiscrezioni, a rigare e segnare il volto della Vergine sistemata in una nicchia lungo le scale di accesso all’abitazione della signora Belchis Amoroso, proprietaria del simulacro e la prima a fare la scoperta mentre si recava al lavoro. Pietrificata, per alcuni attimi, l’intera famiglia accorsa alle sue invocazioni dinanzi alla stravolgente visione delle lacrime di sangue che uscivano dagli occhi della Madonnina bagnando le gote e fermandosi sul petto con una impressionante e per certi aspetti terrificante e reale rispondenza alle più naturali lacrimazioni dell’essere umano. Lungo le scale adiacenti un supermercato, si raccolse subito tanta gente esterrefatta, quasi, davanti a quelle striature rosse che ancora ed impercettibilmente scendevano lentamente lungo il simulacro della Vergine. Il fenomeno, sovrannaturale o meno, scosse non solo le coscienze di tante persone ma fece accorrere anche la Rai che realizzò un servizio per la “Vita in diretta”. Dopo i primi rilievi e riscontri del parroco e delle pubbliche istituzioni, la statuina fu prelevata dai carabinieri per quelle successive indagini alle quali avrebbe dovuto dare assenso e coordinamento la Curia Diocesana di Vallo della Lucania. Dagli accertamenti, stando alla stringata comunicazione degli stessi militari locali al momento della restituzione del simulacro alla famiglia, sarebbe stata accertata la natura umana del sangue e null’altro. Silenzio assoluto dalla Chiesa vallese e da quanti avrebbero dovuto fornire chiarimenti su un avvenimento stravolgente che postula ancora l’esame più approfondito per pervenire a quell’esito la cui assenza alimenta dubbi e perplessità.

Pietro Comite

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