la proposta di iannuzzi

La lotta alla dislessia comincia a scuola

Modificare la pagella scolastica ed introdurre un nuovo giudizio: quello sulla lettura. È la richiesta che il neuropsichiatra salernitano Salvatore Iannuzzi, consigliere provinciale del Pd, ha...

Modificare la pagella scolastica ed introdurre un nuovo giudizio: quello sulla lettura. È la richiesta che il neuropsichiatra salernitano Salvatore Iannuzzi, consigliere provinciale del Pd, ha inoltrato insieme ai colleghi Fausto Postiglione (Sinistra per la Provincia) e Salvatore Memoli (gruppo Misto), al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, allo scopo di combattere la dislessia. Una rivoluzione tra i banchi di scuola che permetterebbe di diagnosticare a costo zero, nell’età evolutiva, eventuali disturbi di apprendimento. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro. «La verifica periodica delle abilità di lettura dei piccoli studenti – scrive Iannuzzi nella nota inviata ai ministri – effettuata attraverso la lettura, in classe, a turno, ad alta voce per tre minuti, concorrerebbe ad una precoce diagnosi della dislessia».

La proposta di legge di Iannuzzi prevede l’inserimento del voto di lettura ad alta voce nella pagella scolastica della scuola elementare e l’ introduzione nei piani di studio del corso di laurea in Scienze della Formazione di specifiche discipline, tanto da consentire ai futuri insegnanti di poter operare sia per l’individuazione dei disturbi dell’ apprendimento sia per il trattamento. «La diagnosi tardiva è riconducibile sovente alla mancata valutazione di un’abilità specifica, quale quella della lettura, da parte dell’insegnante curriculare – spiega Iannuzzi – Ridare centralità al ruolo dell’insegnante nell’individuazione dei disturbi dell’apprendimento, significa rilevare difficoltà scolastiche in tempi rapidi».

Individuata in forma precoce la causa del disturbo, si avvia il trattamento. «Per partire è auspicabile – conclude il neuropsichiatra salernitano – che il ministro della Pubblica Istruzione e le direzioni scolastiche regionali e provinciali promuovano forme di sperimentazione del voto di lettura».

Vincenzo Rubano

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