La libreria Internazionale pronta a chiudere i battenti  

Decisione assunta dopo il cambio di proprietà dei locali di piazza XXIV Maggio L’annuncio sulla pagina Facebook. Cacciatore: «Un pugno nello stomaco» 

Chiude la libreria degli intellettuali. Con gli ultimi giorni di aprile sta per calare il sipario sulla storia dell’Internazionale che deve lasciare la storica sede di piazza XXIV Maggio. «C’è in corso un cambiamento nella proprietà del locale – chiarisce il titolare, Alessandro De’ Spelladi – e non ci sono, al momento, possibilità per poter continuare l’attività in questo spazio perché le richieste da parte del subentrante non sono sostenibili. Tutto si è sviluppato in un lasso di tempo abbastanza breve e non abbiamo ancora sondato quali possano essere le alternative».
Un’alternativa alla chiusura definitiva potrebbe arrivare dal Comune oppure dalle associazioni cittadine che potrebbero mettere a disposizione dei locali. Ma, precisa De’ Spelladi «non c’è stato materialmente il tempo di ragionare e a un’ipotesi del genere non abbiamo pensato. Per quanto ci riguarda – ribadisce – abbiamo sempre ragionato nei termini d’iniziativa privata, anche con altri commercianti. Che poi – aggiunge – questa vicenda personale possa essere uno spunto di riflessione sul ruolo delle librerie in generale, ben venga. È sicuramente un’impresa particolare che ha sì una proprietà, quindi una persona che se ne fa carico dal punto di vista economico, però è anche vero che la vita della libreria è determinata dai soggetti che la frequentano. A noi farebbe piacere ritrovare i volti che la frequentano in ogni caso, qualsiasi possibilità si possa profilare, al di là della vicenda personale».
La chiusura dell’Internazionale è stata comunicata anche attraverso la pagina Facebook della libreria. Nel lungo post si ricordano i tanti nomi che hanno animato quelle stanze con gli scaffali strabordanti e i libri che spuntano dappertutto, senza dare la sensazione di essere in un supermercato della letteratura. Ma in particolare sono due le persone che vengono citate: i professori Rino Mele e Giuseppe Cacciatore, impegnati nel fare di questo luogo uno spazio di dibattito dove potesse circolare il pensiero. E il commento del filosofo è arrivato puntuale e netto: «La chiusura dell'antica libreria Macchiaroli così carica di storie e di incontri di cultura e di vita è come un pugno nello stomaco. Anche io spero con tutto il cuore – scrive il professore su Facebook – che si possa in qualche modo recuperare la straordinaria avventura della libreria Internazionale già Macchiaroli. Penso però che gli intellettuali vicini ad essa debbano denunciare con un manifesto pubblico questo ennesimo tentativo di attacco ai luoghi della cultura, sostituiti con ogni probabilità da qualche friggitoria o da qualche ennesimo negozio delle grandi catene di abbigliamento». La storia alla quale fa riferimento il professore Cacciatore è quella di Gaetano Macchiaroli. Era il 1949 quando decise di inaugurare la libreria di piazza Malta. In breve divenne la “libreria dei comunisti”, un luogo di iniziative pubbliche attraverso le quali promuovere l’educazione delle masse popolari. Polemiche e pregiudizi, però, furono più forti della passione civile e, nel ‘54, l’esperimento si concluse. Il libraio trasferì la sua attività a Napoli e la libreria salernitana rimase in vita grazie ai promotori superstiti, che la chiamarono “Internazionale”, a ribadire il loro progetto politico. Poco dopo furono costretti a cedere e subentrò la famiglia De’ Spelladi, che l’ha gestita finora. «Speriamo solo sia un arrivederci», è la conclusione amara di Alessandro De’ Spelladi.
Eleonora Tedesco
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