popolari e liberaldemocratici

La grande aggregazione di Centro pronta a mettersi nella scia dei Dem

SALERNO. Vogliono confrontarsi sulle idee e i sui programmi, perché sui nomi – almeno su quello del candidato sindaco – riconoscono al Pd il diritto di scegliere la figura migliore per proseguire l’es...

SALERNO. Vogliono confrontarsi sulle idee e i sui programmi, perché sui nomi – almeno su quello del candidato sindaco – riconoscono al Pd il diritto di scegliere la figura migliore per proseguire l’esperienza amministrativa degli ultimi vent’anni. E sono pronti a fare sintesi per formare un’unica lista civica. Ed hanno pronto anche nome e simbolo. L’area dei popolari e dei liberaldemocratici, quella dei moderati insomma, è pronta a scendere in campo a sostegno del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative che chiameranno al voto Salerno e altri 40 Comuni della provincia. Sono queste le basi che Giovanni D’Avenia, coordinatore provinciale di Scelta Civica, ha gettato con l’iniziativa promossa ieri sera all’hotel Mediterranea per interrogarsi sulle imminente prospettive politiche, chiamando a raccolta Udc, Ncd e Ala –- la nuova formazione politica fondata dall’ex forzista Denis Verdini – che ha nella senatrice Eva Longo il proprio riferimento provinciale.

«Puntiamo ad un’alleanza organica su tutto il territorio» ha spiegato D’Avenia. «Più che una riedizione della vecchia Dc, che non oggi non sarebbe ripronobile – ha sostenuto Raimondo Pasquino, presidente del consiglio comunale di Napoli – direi che l’obiettivo da porsi dovrebbe essere quello di formare una sorta di “Margherita 2.0”, un contenitore capace di ad avere una propria identità forte, capace di avvicinare soprattutto i giovani. I nostri valori sono molto più vicini al Pd che non alla Lega o alla destra lepeniana della Meloni».

L’idea, sulla quale ci si confronterà nei prossimi mesi, è quella di costruire un unico contenitore evitando l’utilizzo dei simboli di partito «che – ha sosenuto il coordinatore provinciale di Ncd, Guido Milanese – a volte possono essere delle vere palle al piede, togliendo valore ai candidati». «Le civiche, al contrario, hanno la capacità – ha aggiunto – di raccogliere consensi trasversali».

La strada sembra dunque quella di porsi nei confronti dell’elettorato come uno strumento ibrido che attragga l’elettorato sulla base dei programmi senza condizionarlo con bandiere ed identità che, nell’epoca dell’antipolitica, non tengono più botta. Un semplice “Cittadini per Salerno” – versione glocal di “Cittadini per l’Italia”, lanciato da Scelta Civica durante la festa nazionale che si è svolta a fine settembre proprio in città – potrebbe essere la soluzione ideale. «Anche se – ha sostenuto la senatrice Longo – io inserirei anche i simboli partitici». Un discorso comprensibile quello dell’ex esponente forzista, che a breve avrà anche a disposizione il logo di Ala e, da coordinatrice provinciale, punta legittimamente a promuoverlo soprattutto attraverso una competizione elettorale così importante come quella amministrativa.

Nessun problema d’identità e di nomi, invece, per l’Udc. «Per noi – ha detto l’ex consigliere regionale e coordinatore provinciale, Luigi Cobellis – l’essenziale è fare una buona politica. I simboli non contano. Siamo qui per capire chi ci sta e cosa vogliamo fare. Sulla scelta del candidato sindaco a Salerno il compito spetta a chi ha amministrato la città in questi anni». Per gli esponenti dello scudo crociato il “laboratorio Salerno” che ha consentito di conquistare prima la Provincia e poi la Regione va quindi portato avanti. «D’altronde – ha osservato la consigliera regionale Maria Ricchiuti – siamo gli azionisti di riferimento di questo accordo fortunato».

L’interesse suscitato da questo progetto politico è stato testimoniato anche dalle presenze all’iniziativa di ieri sera, dove non sono certamente passate inosservata, tra le altre, quella dell’ex sindaco Pd di Eboli, Martino Melchionda, e dell’ex coordinatore cittadino di Salerno di Fi, Antonio Roscia.

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