il retroscena

La gara d’appalto 23 giorni prima dell’apertura

L’ex plesso scolastico adeguato con una spesa di 700mila euro. L’inagurazione nel 2012

Inaugurato il 27 settembre 2012 dalla giunta Santomauro come primo asilo nido comunale in città, il plesso di via Magellano era stato affidato pochi giorni prima, il 4 settembre, alla coop sociale Aido di Eboli, rappresentata da Anna Pacifico. La società si era aggiudicata l’appalto per cinque anni (fino al 2017) offrendo un ribasso del 13,15% sul prezzo a base d’asta, superiore all’1,5% offerto dall’unica altra partecipante, la coop La Scintilla Sociale di Latina. Eppure quest’ultima aveva superato, per punteggio, la Aido sul progetto educativo, riportando il medesimo risultato sul progetto di comunicazione e marketing. Superiori, invece, i punteggi della Aido sul progetto organizzativo e sulle proposte migliorative, oltre che sull’offerta economica.

L’asilo in via Magellano era stato realizzato con 560mila euro di fondi regionali, con la possibilità ospitare un massimo di 60 bambini fino a 36 mesi, suddivisi tra 12 lattanti (fino a 12 mesi), 24 semidivezzi (da 12 a 24 mesi) e 24 divezzi (fino a 36 mesi). Stando ai documenti del Comune, gli spazi interni avrebbero dovuto superare i 9 mq di superficie utile per bambino, rispettando gli standard strutturali richiesti dalla legge. L’immobile è circondato da circa 2mila mq di verde, in parte arredato a giardino con alberi da decoro e da frutto, in parte attrezzato come parco giochi con impianto di videosorveglianza.

L’opera era stata realizzata dalla ditta “Edilizia 2000” di Nicola Fontana, di Caserta, per un importo di 560mila mila euro finanziato dal fondo regionale Por Fesr 2007/2013, ottenuto partecipando all’avviso pubblico per il finanziamento di asili nido, di micro nidi comunali e di progetti per servizi integrativi, innovativi e/o sperimentali, con l’obiettivo operativo 6.3 "Città Solidali e Scuole Aperte". L’architetto Angelo Mirra del servizio gestione opere pubbliche era stato il progettista e direttore dei lavori. In sostanza, come determinato dalla giunta nel maggio 2010, l’asilo era stato costruito adeguando il vecchio plesso scolastico di via Magellano. La spesa totale era stata di 700mila euro, pari a 560mila euro a carico della Regione e 140mila euro (compresi in terreno e struttura) del Comune. Da capire ancora quale sarà il futuro dei circa sessanta bambini ospitati dall’asilo di via Magellano. Con ogni probabilità dovranno essere le famiglie a trovare un’altra sistemazione idonea presso altre strutture. Da escludere a priori la possibilità di un loro trasferimento nell’altro asilo nido comunale (gestito dalla coop Ludos) in via Carmine Turco.

Francesco Piccolo