La “fronda” diserta il consiglio comunale Francese va avanti 

Longo, Zaccaria, Marino e Amendola non si presentano Motta annuncia un ricorso al Tar contro il rendiconto

Quattro scranni restano vuoti. Sono quelli riservati ai consiglieri comunali di Forza Italia e Rivoluzione Cristiana. In occasione della riunione del civico consesso, che ha approvato il rendiconto, si consuma lo strappo più netto tra Cecilia Francese e i frondisti. Sul documento politico degli scontenti, non arriva la pubblica presa di posizione della sindaca, tanto invocata dalla fronda nella riservata personale di mercoledì. E allora Valerio Longo, Gerardo Zaccaria, Francesco Marino e Bruno Amendola disertano l’aula. Assente giustificato, invece, l’assessore Giuseppe Provenza, alle prese con problemi familiari. E se la prima cittadina non s’esprime sulle assenze: a bacchettare FI e Rc è Alfonso Baldi, mentre esprime la dichiarazione di voto proprio a nome dei forzisti: «Com’è strana la vita, che mi porta a parlare a nome di amici che chiedono la mia testa», commenta il consigliere azzurro indipendente, dissociandosi da «un gruppo di assenti ingiustificati». Parla di «atteggiamento ostruzionistico» e ricorda la vite: «Siamo alla cimatura, che fa crescere i grappoli in maniera più sana e rende i chicchi più validi».
Al termine dell’intervento, Baldi ripropone sui social lo sfogo che martedì sera aveva rimosso su richiesta della sindaca. «Scricchiolii che si fanno sentire», dice il leader dell’opposizione Gerardo Motta. «Dalle assenze - aggiunge - si capisce che le cose non stanno bene come dite; state facendo tutto voi… ». C’è chi parla di fibrillazioni, ma c’è pure chi, come Pino Bovi, minimizza le «apparenti e sopravvalutate turbolenze».
La sindaca si limita a commentare il rendiconto illustrato dall’assessore Maria Catarozzo, che rivendica: «Abbiamo garantito una riduzione della spesa del personale, rispettato il patto di stabilità e coperto il disavanzo», dice l’assessora. «Più che soddisfatta» la Francese: «Sono cinque i parametri che determinano il dissesto di un comune, e noi oggi ne eliminiamo due».
Il rendiconto non piace all’opposizione, e Motta annuncia: «Lo impugneremo davanti al Tar, come gli altri documenti». La seduta è pure l’occasione per l’investitura ufficiale di Gemma Caprino, subentrata all’assessore Francesca Napoli. «Con umiltà mi metto al servizio della comunità», dice la new entry di “Tozzi sindaco”. Il gruppo, però, deve fare i conti con le dichiarazioni di Angelo Cappelli, che alla fine decide di votare favorevolmente. «La nomina della Napoli - afferma il consigliere che Fernando Zara diceva pronto a entrare nella federazione - apre una nuova prospettiva per una giunta che, al di là di Provenza, non ha colori politici». Una stoccata all’assessore Michele Gioia, che è il commissario cittadino di FdI, partito di Cappelli in consiglio provinciale. Forse non più, visto che l’ex arbitro di calcio, che dice di «non aver ricevuto neppure un voto da FdI», a Palazzo Sant’Agostino s’avvicina al Pd, che gli offre le deleghe al bilancio e allo sport.
Carmine Landi
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