La frana sulla Statale 18 Manutenzione assente

La strada tra Cava e Vietri da anni è a rischio smottamenti e senza illuminazione I residenti: «Le istituzioni si muoveranno soltanto quando ci scapperà il morto»

Si riaccendono i riflettori sui gravi problemi di sicurezza nel tratto di ex statale 18 che collega Cava e Vietri sul Mare alla luce del crollo, verificatosi nella notte tra sabato e domenica scorsi, di un masso di svariati quintali distaccatosi dalla parete rocciosa e precipitato sulla carreggiata in direzione del capoluogo salernitano.

Un segnale d’allarme non solo dal punto di vista idrogeologico ma, più in generale, in termini di pericolosità della zona (tra le più problematiche per l’elevato tasso di incidenti stradali registrati nel tratto) lasciata a se stessa tra scarsa illuminazione e presenza di rifiuti. Da qui le numerose richieste di maggiori controlli e di urgenti interventi di messa in sicurezza che, nelle ore immediatamente successive al crollo del masso, sono arrivate da chi vive in zona o quotidianamente vi transita per raggiungere il capoluogo e viceversa. «È un continuo bollettino di incidenti – spiega Agata Rainone, residente nella vicina località Surdolo all’incrocio che conduce alle frazioni metelliane di Alessia, Marini ed Arcara –, tra curve ed incroci che portano alle frazioni collinari di Cava, la visibilità è minima e la zona non è per niente illuminata, mancano dissuasori di velocità e di sera corrono come forsennati».

Non si contano infatti gli incidenti che si verificano periodicamente: a farne le spese automobilisti e motociclisti che sono rimasti feriti, soprattutto in estate, in occasione del continuo via vai per le località balneari della costiera. Oltre all’illuminazione c’è poi il problema rifiuti che attanaglia le aree di sosta che costeggiano il tratto.

«Praticamente un immondezzaio a giorni alterni – racconta un ceramista del posto –, ci scaricano di tutto, perfino elettrodomestici, sanitari e materiali di risulta. È normale che quelle poche attività commerciali che ci sono faticano ad andare avanti perché i clienti non si fermano nemmeno e noi non sappiamo a chi appellarci visto che rientriamo nel comune di Vietri sul Mare, ma allo stesso tempo siamo al confine con Cava de’ Tirreni e la strada, poi, sarebbe di competenza provinciale».

E intanto, su questi problemi, incombe il costone roccioso sempre più friabile e causa nel tempo di altri incidenti più o meno gravi.

Nel dicembre 2010, ad esempio, un cedimento di terra e massi travolse il parcheggio di un noto locale in zona Tengana distruggendo la scala esterna e una motocicletta in sosta; nel marzo 2013, invece, alla stessa altezza precipitarono sulla carreggiata pietre e terra da un appezzamento soprastante.

«Aspettano che si verifichi una fatalità? – si chiede Rispoli, residente – solo allora si farà qualcosa». A quanto pare però, nei vari anni, le diverse Amministrazioni comunali cavesi hanno chiesto ed ottenuto più di una relazione sullo stato del costone.

In particolare, in un elaborato geologico risalente al maggio 2009, inserito a corredo del Piano Urbanistico Comunale, si esplicita l’opportunità di continua manutenzione della sezione degli alvei per una buona gestione dell’insieme del reticolo idrografico superficiale. Un’azione che si sarebbe dovuta attuare di concerto con le altre due autorità di bacino ma mai andata a buon fine a causa dell’incompatibilità tra i criteri normativi di uso del territorio vigenti per i singoli enti coinvolti.

Dunque le piogge abbondanti degli ultimi giorni hanno reso più critica una situazione già compromessa. Il crollo verificatosi, inoltre, non è un caso isolato visto che altre micro frane hanno interessato in più punti il costone.

Così ieri mattina, operai e tecnici provinciali – coordinati dall’ingegnere Vincenzo Pacella e da Domenico Ranesi, dirigente settore viabilità e infrastrutture – hanno provveduto ad effettuare un primo sopralluogo con relativa messa in sicurezza della strada per ridurre al minimo i disagi alla circolazione. Non è escluso un intervento di imbrigliamento di tutto il costone roccioso che costeggia l’ex Statale.

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