La frana si muove, Acerno resta isolata

Sopralluogo dei tecnici: nei prossimi giorni verrà ripristinato il transito su una strada comunale

MONTECORVINO ROVELLA. Continua a muoversi la frana che due giorni fa si è abbattuta sulla strada regionale 164, isolando di fatto il comune di Acerno dal resto della provincia. E ieri al chilometro 12,500 sono intervenuti i tecnici della Provincia di Salerno per una verifica. Al sopralluogo erano presenti il presidente del consiglio provinciale, Fernando Zara, il sindaco di Montecorvino Rovella, Egidio Rossomando, il sindaco di Acerno, Vito Sansone, e i tecnici dei due comuni, Paolo Carrafiello e Carmine Salerno.

Al vaglio degli esperti e degli amministratori locali, oltre naturalmente la preoccupazione per l’avanzare del movimento franoso, c’è anche la viabilità da e per Acerno da parte dei mezzi pesanti: bus, tir e ambulanze che non possono raggiungere il piccolo centro.

«Un disastro annunciato – afferma il primo cittadino di Acerno, Vito Sansone – ho segnalato il pericolo agli uffici preposti ma nessuno mi ha dato ascolto».

La visita, poi si è spostata lungo la strada comunale “Maccaronera-Pezze”, dove l’amministrazione provinciale presieduta da Antonio Iannone, ha inviato una ditta per rendere il percorso transitabile, e, assicurano da Palazzo Sant’Agostino, nei primi giorni della prossima settimana anche grazie alla sinergia delle giunte di Acerno e Rovella che hanno messo a disposizione i loro uffici tecnici, il bypass utile per raggiungere Acerno sarà agibile anche a pullman e mezzi pesanti. Comunque. per il momento non è dato sapere i tempi di messa in sicurezza della collina, che anche in queste ore continua a muoversi e a far paura.

Giovedì scorso, pochi minuti prima della mezzanotte, un’intera collina si è sgretolata. A lanciare l’allarme sono stati alcuni cittadini che da Montecorvino Rovella stavano raggiungendo la loro abitazione ad Acerno. «Attimi di paura – racconta un uomo che si è trovato a percorrere quella strada – ho visto tanto terreno a pochi metri dalla mia automobile, ho avuto paura ma sono riuscito ad effettuare una rapida retromarcia. Poi ho fermato le auto che stavano dietro di me».

Roberto Di Giacomo

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