La Fornace “palestra” per il parkour 

La struttura, inaugurata a giugno e poi chiusa, è utilizzata dai giovani di Agropoli per arrampicarsi e come punto di ritrovo 

AGROPOLI. È stata inaugurata lo scorso mese di giugno. Ad oggi, l’antica Fornace di Campamento, resta chiusa al pubblico. Ed è diventata la “palestra” per alcuni ragazzi che la utilizzano per compiere attività sportive. In particolare, qualcuno ha pensato bene di utilizzare le pareti di mattoni per compiere acrobazie tipiche del parkour molto in voga tra i giovani in questi ultimi tempi. A testimoniarlo alcuni scatti, che immortalano un ragazzo, che si arrampica sull’edificio, giunto sul posto insieme con un amico in bicicletta. Sebbene la Fornace, debitamente recintata, non è accessibile, di fatto è utilizzata soprattutto dai giovani come punto di ritrovo. Nella parte alta infatti, sul terrazzo non è difficile vedere gruppi di persone che bivaccano. Quello che si chiedono i residenti è come, a quattro mesi dal taglio del nastro, la nuova struttura resta chiusa.
A parlare di propaganda politica è il responsabile del gruppo cittadino di Fi, ed ex consigliere comunale, Emilio Malandrino: «La verità è che fecero una forzatura, in vista delle elezioni comunali, procedendo con un’inaugurazione, che giustificarono come chiusura dei lavori, per poi chiudere la Fornace il giorno dopo considerato che mancava agibilità e collaudo della struttura. Il fatto che resti chiusa dimostra, ieri come oggi, che si è trattato solo di uno spot elettorale"". Nei successivi 60 giorni avrebbero dovuto essere redatti i documenti di collaudo e agibilità. Ma, a quanto sembra, non sono stati ancora redatti se la struttura resta ad oggi chiusa al pubblico.
«Ritengo che sia necessario prendere dei provvedimenti – evidenzia Umberto Anaclerico, commerciante – sulla struttura si arrampicano dei ragazzini, qualcuno potrebbe farsi male». La Fornace di Campamento è stata inaugurata lo scorso 2 giugno nell’ambito di un vasto intervento di riqualificazione urbana. Fu acquistata da Comune con una spesa di circa 100mila euro. Sono stati impiegati due diversi finanziamenti per compiere l’operazione di ristrutturazione per un totale di circa 900.000 euro.
Si tratta di una vecchia fabbrica di mattoni, rimasta in attività nel periodo compreso dal 1880 al 1969, che presentava al suo interno 16 diversi forni, ad oggi riuniti in un unico ambiente di 350 metri quadrati. La superficie esterna sistemata a verde è di circa mille metri quadrati. Caratteristico il fumatoio, visibile anche a chilometri di distanza.
An gela Sabetta
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