La Fonderia Pisano di Baronissi chiusa dal sindaco Moscatiello

Con un’ordinanza sospese per cinque giorni le attività di fusione e produzione dello stabilimento Riscontrate inadempienze sulle emissioni di fumi dopo un sopralluogo del Comune e dell’Arpac

BARONISSI. La Fonderia Pisano di Baronissi, localizzata in via Fondo Pagano, è destinataria di un’ordinanza firmata dal sindaco Giovanni Moscatiello con la quale sono state sospese «le attività di fusione e produzione».

A seguito delle numerose segnalazioni pervenute agli uffici comunali dai cittadini sui fumi che si innalzavano dalla Fonderia Pisano (che si occupa della fusione specialmente di ghisa, ferro e bronzo per vari settori produttivi quale il meccanico, il ferroviario e l’edile) è stato disposto un controllo congiunto tra i tecnici del Comune di Baronissi e l’Arpac, lo scorso 17 ottobre.

Dall’ispezione la Fonderia Pisano ha ricevuto una brutta sorpresa: è stata emessa infatti un’ordinanza firmata dal sindaco Moscatiello con la quale vengono sospese «in via cautelativa e temporanea, le attività di fusione e produzione».

Il provvedimento è stato assunto direttamente dal sindaco «a tutela della salute pubblica della comunità di Baronissi».

Infatti, sono state rilevate alcune inadempienze riguardanti soprattutto l’emissione dei fumi.

La ditta ha cinque giorni di tempo per mettersi in regola e adottare una serie di misure richieste a seguito del sopralluogo, che sono state rese note dalla stessa amministrazione comunale in una nota. E’ stato disposto infatti che lo «stoccaggio delle materie prime avvenga in idonei luoghi al coperto»; disposto inoltre «il miglioramento del sistema di captazione dei fiumi in prossimità della bocca di carico e successivo completo convogliamento al sistema di abbattimento».

La ditta nei cinque giorni deve inoltre consegnare all’Arpac la relazione tecnica utilizzata per ottenere il decreto 953 contenente: le varie fasi del ciclo produttivo riassunto in uno schema a blocchi, la qualità e la quantità delle materie prime non utilizzate senza tralasciare l’indicazione della provenienza dei rottami in ferro, il sistema di contenimento delle emissioni presenti e loro efficienze di abbattimento in percentuale, la planimetria in idonea scala completa di layout, della indicazione dei punti di emissione, dei locali di stoccaggio delle materie prime. L’ordinanza è stata inviata ai carabinieri della locale Stazione ed al Noe di Salerno. Il sindaco Giovanni Moscatiello ha così commentato l’ordinanza: «Se non si ottempera alle precise e chiare richieste dell’Arpac nei tempi previsti, cioè 5 giorni, un periodo sufficiente a regolarizzare una situazione che non avrebbe proprio dovuto aver luogo, si prenderanno provvedimenti di natura penale. Se la ditta non riesce a rimettersi in carreggiata in 5 giorni e vuol tornare a lavorare, può farlo senza fondere il ferro».

Martina Galdi

©RIPRODUZIONE RISERVATA