La Fondazione Menna è ancora senza una sede

La palazzina è stata dichiarata inagibile a causa di infiltrazioni d’acqua Stefania Zuliani: «Aspettiamo con ansia i lavori promessi dal Comune»

SALERNO. La Fondazione Filiberto Menna compie vent’anni. Istituita all’indomani della scomparsa del critico salernitano, la Fondazione ha aperto nel 1994 la sua biblioteca, dando inizio ad un programma di attività che ha coinvolto i protagonisti dell’arte, della critica e del pensiero estetico e filosofico contemporanei: Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles, Renato Barilli, Enzo Cucchi, Enrico Ghezzi, Mario Martone, Aldo Masullo, Fabio Mauri, Mario Perniola, Achille Perilli e Lea Vergine sono alcuni dei nomi che s’incontrano scorrendo il curriculum della Fondazione che, grazie al ciclo “Arte di sera”, è diventata anche una palestra per la critica più giovane.

A Stefania Zuliani, curatrice di “Arte di sera”, chiediamo quali sono i progetti per il ventesimo anno di attività. «Purtroppo questa ricorrenza vede la Fondazione in un momento di seria difficoltà. La nostra sede, la palazzina che ospitava la Casa del Combattente, si trova da tempo in condizioni di inagibilità a causa di infiltrazioni d’acqua che ci hanno costretto già nel 2012 a chiudere la sala conferenze. Da qualche mese anche i locali della biblioteca hanno subito seri danni e abbiamo dovuto interrompere la consultazione al pubblico di un patrimonio di libri e documenti che ci viene richiesto da studiosi di tutto il mondo».

Ma com’è possibile che un’istituzione culturale tanto prestigiosa viva una condizione simile? «Il Comune di Salerno, che è socio della Fondazione e proprietario dell’edificio, più volte sollecitato, sembra voler intervenire con un lavoro di manutenzione straordinaria che stiamo aspettando con ansia. - spiega la Zuliani - L’ultimo sopralluogo risale a due settimane fa, dopo che già a settembre era stata fatta una prima stima dei danni. Siamo davvero preoccupati: la nostra Biblioteca è un piccolo gioiello che la città rischia di perdere per sempre».

In tutto questo, le attività della Fondazione non si sono fermate. «Siamo ostinati, e per dare continuità ad una proposta che ha reso la Fondazione nota a livello internazionale, lavoriamo extra moenia, con iniziative in spazi amici, pubblici o privati, a Salerno e non solo. Recentissima la tavola rotonda in collaborazione con la Fondazione Plart di Napoli. E in cantiere ci sono una mostra di Tomaso Binga-Bianca Menna alla Calcografia nazionale di Roma, un’iniziativa con la Fondazione Giulio Paolini di Torino, un evento al Madre di Napoli. Ma il nostro obiettivo, per questo compleanno, è quello di tornare a lavorare nella nostra sede».

Ciro Manzolillo

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