IL FATTO

La filiera bufalina Proposta al Ministero

Capaccio: nel corso di una tavola rotonda messe a punto una serie di modifiche che saranno discusse lunedì a Roma

Tracciabilità obbligatoria, separazione degli opifici, un osservatorio a supporto dell’applicazione del sistema trasparenza di filiera. Sono questi i punti cardine di un progetto della Cia-Confederazione italiana agricoltori della Campania presentato oggi a Capaccio durante una tavola rotonda sul tema “La filiera bufalina. Valore identitario per l’Italia, norme chiare, condivise e obbligatorie”. Progetto che sarà sottoposto al Tavolo ministeriale che si svolgerà. Durante l’incontro è stato ribadito che è di vitale importanza per la filiera bufalina lavorare nella stessa direzione, evitando inutili e dannosi contrasti tra gli attori del comparto e tra gli stessi e le istituzioni competenti. Serve un impegno comune che apra nuove prospettive e consenta un effettivo rilancio dell’intero comparto che rappresenta un grande patrimonio non solo per l’agroalimentare campano ma del Paese. Da qui l’esigenza di un’azione efficace per abbattere gli attuali ostacoli e agire in un’ottica di sviluppo equilibrato dalla produzione alla distribuzione. Nella tavola rotonda è stato sottolineato che è decisiva la tracciabilità obbligatoria. Proposta la modifica dell’ex articolo 7 legge n.4 del 3 febbraio 2011, estendendo la tracciabilità gratuita a tutti gli operatori dell’intera filiera lattiero casearia bufalina e definendo il modello di tracciabilità che deve essere attuato con un sistema informatico per la gestione della tracciabilità e rintracciabilità. In questo modo si potrà assicurare una forte trasparenza e un’efficiente rintracciabilità delle produzioni agroalimentari, anche per favorire e accrescere la tutela dei consumatori.