La figlia lo rimprovera, le spara alla testa

L’insegnante Filomena Busillo ricoverata in gravi condizioni al “Ruggi”, il padre 80enne è nel reparto detenuti

Spara alla figlia perché troppo apprensiva per la sua salute. È l’assurdo movente che ha armato la mano di un 80enne ebolitano: Antonino Busillo, pensionato, dopo il rimprovero della figlia Filomena, 53 anni, insegnate di sostegno, ha imbracciato il fucile da caccia, legalmente detenuto, ed ha sparato un solo colpo alla testa da distanza ravvicinata. La donna è stramazzata al suolo, cadendo sulle scale. È stata soccorsa dai vicini, allertati dalla madre, anche lei cagionevole di salute. La insegnate si trova ora ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale “Ruggi” di Salerno.

Martedì sera, poco dopo le 21, nell’abitazione rurale di località Macchione, zona Serracapilli, c’è un battibecco tra padre e figlia. Tra i due i rapporti erano tesi da quando l’insegnante, unica figlia (il fratello è deceduto anni fa), si occupa a tempo pieno dei suoi genitori. Per loro è una sorta di “crocerossina”, li assisteva nei loro quotidiani bisogni. Soprattutto per la somministrazione dei medicinali.

Queste sue attenzioni hanno finito per dare forse un senso di soffocamento al padre che, in un momento di raptus, aggiunto a stati di amnesia, ha imbracciato il fucile calibro 12 ed ha sparato un colpo secco alla testa della cinquantatreenne ebolitana.

A chiedere aiuto ai vicini è stata la moglie di Antonino Busillo. La donna ha chiesto il loro intervento perché Filomena, la figlia, era caduta dalle scale. Giunti sul posto hanno subito allertato i soccorsi al 118. L’insegnante è stata trasferita d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. In un primo momento si era creduto ad una caduta accidentale. Poi a un colpo d’ascia. Infine il responso medico: nella testa c’erano pallini riconducibili ad una cartuccia di fucile da caccia. In via Serracapilli si sono portati i carabinieri della locale compagnia, diretta dal tenente Francesco Manna. I militari hanno recuperato il fucile ed avviato i rilievi scientifici con l’ausilio dei colleghi del Sis del comando provinciale di Salerno, diretti dal tenente colonnello Giulio Pini. Soprattutto hanno rilevato tracce dei pallini nel luogo ritenuto quello dell’incidente di Filomena Busillo, che si è scoperto poi un tentato omicidio. Il padre, che alternava momenti di lucidità a prolungate assenze, è stato posto in stato di fermo di indiziato di delitto dal sostituto di turno Francesco Rotondi. L’abitazione è stata sequestrata e la madre affidata alle cure di alcuni familiari.

L’80enne, invece, è trattenuto a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il reparto detenuti dell’ospedale di Salerno. Nelle prossime ore è atteso l’esame dello stub.

Nel corso della notte Filomena Busillo, che insegna alla scuola “Vincenzo Giudice” di Eboli, dopo anni di supplenze ad Asti, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. I medici non hanno sciolto la prognosi. Solo durante l’interrogatorio, circa quatto ore dopo il delitto, il padre ha chiesto delle condizioni di salute della figlia. L’uomo è una persona incensurata, tranquilla. Un raptus, è l’unica spiegazione, dietro il folle gesto.

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