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La Festa dell’Unità divide ancora il Pd

La Festa dell’Unità a Scafati aumenta le distanze in casa Pd tra chi aspira ad avere un ruolo di protagonista nella prossima tornata elettorale, che porterà la città a scegliere il nuovo sindaco dopo...

La Festa dell’Unità a Scafati aumenta le distanze in casa Pd tra chi aspira ad avere un ruolo di protagonista nella prossima tornata elettorale, che porterà la città a scegliere il nuovo sindaco dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. A vivere un ruolo da separato in casa c’è ancora l’avvocato Marco Cucurachi, che come espressione della corrente di Simone Valiante ha disertato la quattro giorni di eventi organizzata dal Pd scafatese. Ufficialmente la sua assenza è stata giustificata da motivi di lavoro, ma da tempo Cucurachi è lontano dalla segreteria guidata da Michele Grimaldi e da oltre sei mesi non prende parte a iniziative ufficiali del partito.
L’altro rebus da sciogliere in casa del Pd scafatese è il ruolo di Michele Marano. Il professionista scafatese alla Festa dell’Unità era presente, ma non ha disdegnato l’invito alla cena a cui erano presenti Giovanni Vitiello, Nicola Pesce, Luigi Caiazzo, Antonio Anacro ed Espedito De Marino su invito di Pasquale Marrazzo, già candidato alle ultime elezioni politiche nelle fila del centrodestra.
Di tutto questo, però, non pare preoccuparsi Michele Grimaldi, che incassa le note positive della Festa organizzata in piazza Falcone e Borselino. «La nostra iniziativa era aperta a tutti e quelli per noi importanti sono i tutti che hanno scelto di esserci: come si suol dire, chi non c’è, non ci sarà - ha detto - per quattro giorni, alle cinque del pomeriggio, una media di 150 scafatesi ha partecipato ad un dibattito politico. Non ci sembra poco, e aspettiamo con ansia che tanti commentatori si adoperino a fare lo stesso. Noi non guferemo come loro, ma, anzi, saremo in prima fila ad ascoltare, perché la partecipazione ed il confronto sono valori importanti. D’altronde, come direbbe il compianto allenatore Boskov, meglio poca - presunta poca - gente ad una festa, che nessuna gente a nessuna festa».(d. g.)
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