«La fascia litoranea è ormai diventata una maxi discarica» 

Capaccio, l’imprenditore Gallo denuncia lo stato di degrado Cumuli di rifiuti dovunque, anche la pineta è abbandonata

CAPACCIO PAESTUM. L’inciviltà lungo il litorale e la fascia pinetata di Capaccio Paestum è purtroppo, da tempo, diventata una brutta consuetudine. In questi ultimi giorni, si sono formate diverse microdiscariche rinvenute soprattutto nel tratto situato nella contrada marittima Laura fino al Molo Sirena e a Foce Sele. A denunciare gli ennesimi scempi, è l’imprenditore capaccese Bartolomeo Gallo, titolare del Molo nautico Sele. «E’ un vero scempio – afferma Gallo – si parla tanto di riqualificazione del litorale e poi assistiamo a un simile degrado lungo la nostra bellissima costa».
Cumuli di rifiuti abbandonati di ogni genere: grossi sacchi di spazzatura indifferenziata, vecchi elettrodomestici, cassette, teli e taniche in plastica, resti di demolizioni, grossi pezzi di asfalto, buste contenenti indumenti, vecchi mobili e poltrone, materiali in cemento. Insomma davvero ogni sorta di rifiuto. Un comportamento incivile compiuto da inquinatori senza scrupoli, che non si rendono conto di quanto i loro gesti vanno ad incidere sull’ambiente. Un abbandono indiscriminato, che rende vano tutto il lavoro svolto dall’amministrazione del sindaco Palumbo a tutela del territorio, con una pulizia continua. Più volte la ditta del Comune anche durante il periodo estivo deve intervenire per la rimozione e bonifica delle aree interessate dai rifiuti. Tra queste, ad esempio, via Poseidonia spesso nel mirino degli inquinatori.
Purtroppo il fenomeno è legato anche all’inciviltà dei proprietari di casa vacanza, che fanno pulizia all’interno di appartamenti e villette e abbandonano i materiali vecchi, come materassi, divani, pensili di cucine, in strada. Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, e la conseguenziale formazione di microdiscariche, sul territorio comunale di Capaccio Paestum è molto avvertito.
È una lotta impari tra il Comune, che procede con le bonifiche e la rimozione dei rifiuti, e gli inquinatori che sversano materiali di ogni genere nelle aree più disparate. In questo ultimo caso si tratte di aree a pochi passi dalla spiaggia, che insistono nell’ambiente dunale in prossimità degli stabilimenti balneari. Operazioni che, quasi sicuramente, vengono messe in atto durante le ore notturne. Non è escluso che i responsabili non siano dei residenti, ma persone che vengono da fuori e approfittano che, durante le ore notturne, il litorale è abbandonato a se stesso.
Angela Sabetta
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