“La Fabbrica”, rinvio al Tar sul ricorso 

Slitta ancora la decisione che tiene in sospeso l’apertura del centro commerciale in zona industriale

È sempre più insistente la promozione dell’ennesimo centro commerciale nella nostra città. Una grande struttura di vendita in prossimità di via Tiberio Claudio Felice e via Firmio Leonzio, vale a dire in piena zona industriale, con una superficie coperta di circa 19mila metri quadrati, nell’ambito di un lotto di circa centomila. “La Fabbrica”, questo è il nome del nascente centro commerciale, ha ottenuto le autorizzazioni. Tuttavia hanno destato qualche dubbio i numerosi annunci inaugurali che, finora, sono stati disattesi. Probabilmente tra i moventi di rinvio ci sarebbe il ricorso al Tar avanzato dalla Società “Sol Gas Primari srl.” contro il Comune di Salerno e la Società “La Fabbrica srl”, per la cui discussione c’è stato ieri un nuovo rinvio.
Con questo ricorso la ricorrente chiede l’annullamento del provvedimento del 21 marzo 2016 con cui il dirigente dello Sportello unico delle attività produttive (Suap) ha approvato, ai soli fini edilizi, la realizzazione della struttura di vendita in prossimità dell’opificio ricorrente. Il ricorso chiede anche l’annullamento dei verbali trascritti in Conferenza dei servizi con pareri favorevoli al rilascio dell’autorizzazione, della delibera di Giunta del 12 dicembre 2014 in cui viene sostanzialmente approvata la richiesta di realizzare il centro commerciale polifunzionale, e infine di tutti gli atti consequenziali e connessi a queste autorizzazioni.
La società ricorrente fa parte del Gruppo Sol impegnato nella produzione, ricerca applicata e vendita di gas tecnici, puri e medicinali in ventisei Paesi. Nello stabilimento salernitano vengono prodotti ossigeno, azoto, argon ed idrogeno destinati ad ospedali, università ed industrie nell’intero Sud Italia. Questo impianto industriale, a rischio di incidente rilevante, è ricompreso tra i siti classificati dalla cosiddetta “Direttiva Seveso” ed è soggetto a un particolare regime relativamente al controllo del pericolo di incidenti connessi con sostanze pericolose. Il nostro regime normativo prevede particolari cautele e salvaguardie che interessano non solo il sito produttivo ma anche le aree circostanti, proprio in considerazione dei rischi ad esso connessi. Sembrerebbe quindi che l’ubicazione del centro commerciale, o di parte di esso, rientrerebbe all’interno di queste aree di rischio recepite nell’ambito del Piano di emergenza esterna approvato dalla Prefettura. Tra le motivazioni di ricorso emerge anche una inquietante nota del Comando provinciale dei vigili del fuoco che, nel novembre 2015, evidenziava l’illegittimità del titolo edilizio, probabilmente proprio a causa delle vicinanze dello stabilimento industriale. Inoltre le planimetrie allegate alle relazioni tecniche evidenziano le vie di collegamento e deflusso dal centro commerciale che sarebbero attraversate da passaggi a livello definitivamente murati ormai da anni. In altre parole non esisterebbe praticamente la viabilità di deflusso in caso di necessaria evacuazione.
In questo scenario prende corpo, probabilmente, la necessità di rinvio dell’inaugurazione di questo centro, che sembrerebbe sia stato soggetto di modifiche progettuali durante i vari passaggi amministrativi che ne hanno decretato l’attuabilità e che sono, anch’essi, oggetto di ricorso.
Francesco Virtuoso
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