«La Ergon non versava il quinto dello stipendio»

A otto dipendenti della società di Polla la finanziaria ha chiesto le rate arretrate Il commissario liquidatore presenterà una denuncia alla Procura di Lagonegro

POLLA. Otto dipendenti della Ergon si sono visti richiedere da alcune società finanziarie il pagamento di alcune rate, complessivamente la somma ammonta a circa 100mila euro, dei finanziamenti accesi grazie alla cessione del quinto dello stipendio. Richiesta arrivata perché la Ergon, stando a quanto denunciato dal commissario liquidatore, Vittorio Esposito, non avrebbe versato il quinto per coprire le rate dei finanziamenti. Esposito ha annunciato di voler presentare una denuncia alla Procura di Lagonegro appena avrà chiarito meglio cosa è accaduto.

Fatto sta che al momento gli otto dipendenti della società che si occupa dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti in diversi comuni del sud della provincia di Salerno, rischiano di dover cacciare di tasca loro del denaro che invece hanno già anticipato tramite il loro datore di lavoro. Tutto ha avuto inizio con una lettera che uno degli operai ha ricevuto dalla finanziaria con la richiesta di 5.000 euro quale saldo delle rate non pagate. Gli operai che si trovano in questa situazione sono residenti a Sala Consilina, Polla, Sassano, San Rufo e Casalbuono. Per alcuni la richiesta raggiunge addirittura 60 rate non pagate, rate che vanno da un minimo di 80 ad un massimo di 280 euro.

Ambienti interni alla Ergon fanno sapere che i soldi non sono spariti nel nulla, non sono mai esistiti. In pratica la Ergon avrebbe pagato gli stipendi trattenendone un quinto che però non aveva in cassa perché sarebbe stato utilizzato per pagare le retribuzioni dei dipendenti invece di essere versato alle finanziarie.

Vittorio Esposito ritiene che la responsabilità della Ergon sia in parte da addebitare anche ai comuni morosi. «Ergon – ha spiegato il commissario liquidatore - vanta un credito di circa 10 milioni di euro dai Comuni che hanno usufruito del servizio. Allora mi chiedo perché gli amministratori locali preferiscono spendere soldi in sagre e feste, invece di saldare i debiti a Ergon?».

Sulla vicenda è intervenuto anche Pasquale Capozzoli, che ha preceduto Esposito nel ruolo di liquidatore. «La società aveva sofferenze dal 2012, e ho agito non per cattiva volontà non avevo la liquidità per saldare i debiti. Inoltre la Ergon vanta un credito di circa 1 milione di euro nei confronti del Consorzio di Bacino Sa3».

Erminio Cioffi

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