La dodicenne conferma le accuse al maestro 

Ascoltata in modalità protetta la ragazzina vittima delle attenzioni del professore di musica

Ha raccontato ai giudici dell’ossessione del maestro, dei messaggi e delle esasperazioni, la dodicenne sentita come parte offesa nel processo che vede imputato il professore paganese di musiche popolari. Ad assisterla, il consulente del Tribunale che ha svolto il ruolo di cuscinetto rispetto alla delicata situazione: la bambina ha confermato ogni dettaglio formalizzato nelle accuse, parlando dei messaggi ricevuti e delle attenzioni dell’uomo, un sessantasettenne insegnante di tammorra. La bambina ha anche confermato di non essere mai stata toccata dall’uomo, confermando che le stesse attenzioni erano state rivolte anche a un’altra ragazza.
L’udienza è stata aggiornata al primo dicembre per sentire la terza testimone, con il processo che volge alle battute finali. Nelle udienze precedenti erano state ascoltate dai giudici con la modalità protetta la prima presunta vittima e poi sua madre. L’insegnante, difeso di fiducia dall’avvocato Antonello Coppola, è accusato di tentata violenza sessuale su minorenni, con il processo celebrato dai giudici del secondo collegio del tribunale di Nocera Inferiore. L’uomo lavorava come facchino al mercato ortofrutticolo di Pagani, con l’ulteriore attività di insegnante di musica e balli popolari. Al banco dei testi sono già stati sentiti anche i genitori delle presunte vittime e i militari verbalizzanti, quelli che materialmente svolsero i riscontri successivi alla denuncia.
Il facchino-maestro finì in manette dopo la denuncia di una madre, allertata da conversazioni sospette lette su whatsapp, con i riscontri della Procura avviati con le fondamentali perizie tecniche sulle memorie dei cellulari. Poi vennero svolte le audizioni protette delle ragazzine, effettuate in modalità protetta con l’assistenza di psicologi.
Secondo le accuse l’uomo avrebbe abusato del rapporto quotidiano di frequentazione con le ragazzine minori di quattordici anni durante le lezioni di musica popolare, profittando colpevolmente della sua posizione di direttore artistico e insegnante della scuola di balli e della differenza di età, con la contestata «attività di persuasione e pressione psicologica, con frasi esplicite, richieste di incontri a sfondo sessuale, apprezzamenti diretti a ottenere il compimento di atti sessuali, richieste di appuntamento, piccole regalie, cercando in una occasione di baciarla sulla bocca», come riferiva il Gip nella misura custodiale disposta su richiesta della pubblica accusa.(a. t. g.)
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