La Diocesi si organizza per il Giubileo al carcere

Lettera del vicario don Biagio Napoletano ai parroci di Salerno: «Dall’8 dicembre si potrà pregare con i detenuti ogni domenica per lucrare l’indulgenza plenaria»

In occasione dell’imminente Giubileo straordinario, che prenderà il via il prossimo 8 dicembre, l’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, ha indicato – come annunciato in occasione della scorsa festa del santo patrono – il carcere di Fuorni tra i luoghi privilegiati in cui “lucrare” l’indulgenza plenaria.

La cappella della casa circondariale sarà, quindi, meta dei fedeli salernitani, e non solo, che potranno pregare con i detenuti partecipando e animando, laddove possibile anche con canti, la santa messa che si celebrerà ogni domenica mattina alle ore 9.30.

Per organizzare al meglio le visite delle parrocchie in un luogo di massima sicurezza, il vicario della Diocesi, don Biagio Napoletano, nei giorni scorsi ha inviato una lettera a tutti i parroci della diocesi chiedendo collaborazione nella buona riuscita di un evento che si prospetta sicuramente non dei più semplici.

«Per dare la possibilità ai fedeli di poter adempiere a questa opera di misericordia corporale, concordemente a quanto deciso dall’arcivescovo, abbiamo ottenuto il permesso dal direttore della casa circondariale di Salerno per poter ospitare, secondo un’opportuna calendarizzazione, tutte le parrocchie che ne faranno richiesta», questo il messaggio, a firma di don Silvio Osvaldo Telonico, coadiutore del cappellano del carcere, che da ieri compare sull’homepage del sito della Diocesi e che introduce la lettera scritta da don Biagio. «con la bolla “Misericordie Vultus” di indizione del Giubileo straordinario – scrive il vicario – papa Francesco ha richiamato la Chiesa universale ad 2annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona”. Il papa ci ricorda che la misericordia è “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa...nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso l’amore misericordioso e compassionevole”.

Uno dei luoghi privilegiati per l’annuncio della misericordia di Dio è, appunto, il carcere. «Il papa stesso – come scrive don Biagio nella sua lettera – è molto sensibile al tema della giustizia da coniugare con la misericordia. Tra le tante iniziative a favore dei carcerati, il papa ha voluto dare la possibilità di lucrare in loco l’indulgenza plenaria: “Ogni volta che passeranno per la porta della loro cappella – dice il pontefice – rivolgendo il pensiero e la preghiera al padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della porta santa, perchè la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in libertà”».

È con questo spirito che don Biagio, al termine della sua lettera, invita ai parroci salernitani a mettersi in contatto con il cappellano della casa circondariale di Fuorni, don Rosario Petrone, per stilare con lui un calendario settimanale di incontri con i detenuti. «Questa esperienza – conclude il vicario della diocesi – già vissuta da alcune realtà parrocchiali o da movimenti ecclesiali nei mesi scorsi, è stata molto apprezzata dai detenuti i quali si sono sentiti meno isolati dalla realtà che hanno dovuto in seguito alle loro scelte».

©RIPRODUZIONE RISERVATA