Scafati

La denuncia di una mamma: "Sesso con me o non lavori"

La donna quarantenne è disperata: “Sono delusa, non so più come fare. Se non accetti di cedere alla loro richieste ti ritrovi senza un lavoro”.

SCAFATI. Non è la prima volta e non sarà purtroppo nemmeno l’ultima. “Sono delusa, non so più come fare. Se non accetti di cedere alla loro richieste ti ritrovi senza un lavoro”. Parole forti, di quelle che lasciano l’amaro in bocca. Anna è una mamma quarantenne, con due figli di 20 e 6 anni. Separata, ha deciso di raccontare la sua storia perché “non è possibile che ovunque io vada per un lavoro, finisce sempre allo stesso modo”. Non sono positive le esperienze della donna: “passo il giorno a inviare curriculum e rispondere ad annunci, anche i lavori più umili. Ho un figlio da crescere e non mi spaventa nulla. Ma anche come assistente ad anziani, ho trovato sempre e solo chi baratta il posto con un favore sessuale.

Comincio a perdere ogni speranza”. Non la si può ritenere fortunata, questo è certo, ma esistono ancora persone perbene. “Mi chiedo dove sono. Perché chi come me non ha raccomandazioni o conoscenze, o non accetta di essere disponibile, ha sempre più difficoltà a trovare un posto”.

Non chiede la luna Anna, ha lavorato diversi mesi in una nota pasticceria scafatese. “Ero sempre al mio posto, mettendo impegno e dedizione in ciò che facevo – racconta la donna – ma fin da subito il titolare si è mostrato particolarmente “premuroso” nei miei confronti”. Presto scopre che le attenzioni sono riservate più o meno a tutto il personale femminile, ma lei chiarisce subito la sua posizione. “Ho sempre respinto ogni attenzione, chiarendo subito che non ero disposta a cedere. Ma questo ha indispettito il titolare, perché da allora sono stata oggetto di mobbing, anche da parte dei miei colleghi”. La volpe, non arrivando all’uva, dice che è acerba. E così nel locale si è insinuato, forse volutamente da parte di qualcuno, il pettegolezzo e l’insinuazione. Su di me è stato detto di tutto, l’ambiente era sempre più pesante e stressante – continua la donna – ma ho tirato avanti perché ho un figlio a casa, oltre a bollette e affitto da pagare”.