2014: un anno di economia

La crisi non perdona, persi centinaia di posti

Dall’Ipervigile alla Filtrona, all’Alcatel e alla Paif. Accusano il colpo le società di servizi e anche le ultime fabbriche rimaste

SALERNO. “Irrompe il dramma lavoro”. Titolavamo così il 14 gennaio 2014, senza poter neanche lontanamente immaginare che l’anno che sta per finire sarebbe stato, tra tante altre cose, l’anno delle vertenze più aspre, della perdita di posti di lavoro e di un’economia che stenta a resistere. Il 14 gennaio scorso furono cinque gli allarmi lanciati i merito ad altrettante vertenze: l’Ipervigile di Nocera, Eldo di Salerno, il Cstp, gli addetti alle pulizie dell’Asl e gli edili che protestavano davanti al cantiere di Porta Ovest. Ad oggi solo i dipendenti del Cstp sono al sicuro. Quelli dell’Ipervigile sono ancora in attesa di capire cosa sarà del loro futuro perché la società è fallita con tanto di indagine della Guardia di Finanza; i 709 addetti alle pulizie tra Asl e distretti sanitari sono ancora in attesa di stabilizzazione ed attualmente lavorano in regime di proroga con enormi tagli di orari di lavoro e quindi di stipendio; gli edili – al netto della protesta di Porta Oves – continuano a denunciare situazioni di grandissimo disagio causate dal blocco del settore edile; gli ormai ex dipendenti di Eldo termineranno la cassa integrazione in questi giorni e c’è l’incognita del 2015.

Questo raffronto restituisce, senza troppi fronzoli, la drammaticità della situazione lavoro nel Salernitano. È invece del 31 gennaio scorso la vera e propria serrata attuata da Essentra, ex Filtrona, impresa con sede in Gran Bretagna e stabilimenti in tutto il mondo che dalla sera alla mattina ha licenziato tutta la forza lavoro, 81 persone che nonostante le molte proteste e gli innumerevoli incontri istituzionali sono ancora senza lavoro. Al più iscritti nelle liste di mobilità, messi alla porta con un indennizzo. La rabia degli edili ha avuto una recrudescenza il 18 marzo, quando una protesta in piazza Amendola, con tanto di blocco stradale, ha rilanciato il malcontento degli addetti del settore. Da maggio a novembre ha avuto inizio il minaccioso spopolamento dell’area industriale di Battipaglia dove i posti di lavoro a rischio sono 241. Addio all’Alcatel ed alla Paif con i suoi 84 dipendenti, a rischio 47 posti di lavoro alla Btp Tecno mentre alla Simer – dove circa 10 persone sono state esodate – dovrebbero venire a mancare altri 37 posti di lavoro. Tensione nel corso dell’anno, più riprese, anche allo stabilimento salernitano dell’Italcementi, dove c’è già attivo un percorso di cassa integrazione ma visto il nuovo riassetto del gruppo si teme la chiusura o comunque un fortissimo ridimensionamento dell’impianto. Drammatica anche la situazione dei circa 70 dipendenti della casa di cura “La Quiete” di Pellezzano dove ci sono stipendi arretrati ed il futuro è incerto.

Nulla invece, tra ottobre e dicembre, hanno potuto i 19 dipendenti del Parco Scientifico e tecnologico che ad oggi sono senza lavoro. SAituazione difficile anche per i dipendenti dei Consorzi di Bacino e per gli idraulico forestali a cui le istituzioni proprio non riescono a metter mano.

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