La crisi colpisce anche la prevenzione

Screening degli odontoiatri tra gli alunni delle primarie: situazione peggiorata rispetto al passato

Il sorriso dei bambini salernitani è sempre meno “splendente”. E’ questo il dato più significativo che emerge dal progetto “Sorriso sano” organizzato dall’Inner Wheel di Salerno, in collaborazione con l’Ordine dei medici e degli odontoiatri. I risultati che vengono fuori, infatti, sono impietosi e testimoniano come gran parte dei bambini esaminati, delle prime due classi della primaria, abbiamo già avuto esperienze con le carie. Problemi sociali, culturali, economici e, soprattutto, scarsa prevenzione, sono alla base del cattivo rapporto con l’igiene orale, che è addirittura peggiorato rispetto agli anni scorsi. Lo screening, infatti, ha evidenziato, come a Cava de’ Tirreni, l’unico comune della provincia in cui è stato possibile comparare i risultati, si siano fatti evidenti passi indietro. Nel 1999, nella città metelliana, il 68 per cento dei bambini esaminati risultò sano, contro il 41,08 per cento degli attuali. La ricerca, resa nota ieri pomeriggi presso la sala dell’Ordine, ha preso in esame gli alunni degli istituti scolastici, oltre che di Cava, di Acerno (45,28 per cento di bambini sani), Battipaglia (56,84), Giffoni Sei Casali (36,84), Giffoni Valle Piana (36,36), Montecorvino (40,35) e Scafati (57,77). A presentare i dati relativi ai controlli sono stati Bruno Ravera, presidente dell’Ordine dei medici, Idra Andreozzi Pietrofeso, presidente del club Inner Wheel, Gaetano Ciancio, presidente della Commissione per l’albo degli odontoiatri, l’odontoiatra Antonio Ansanelli, che è stato tra i coordinatori della ricerca, la pedagogista Maria Luisa De Nigris, Margherita Di Florio Vassallo, responsabile del progetto, l’assessore comunale alla Cultura, Ermanno Guerra, alla presenza dei dirigenti scolastici e dei docenti degli istituti in cui è stata condotta la ricerca. Ricerca che, quest’anno, sarà allargata anche a Salerno e, precisamente, controlli saranno effettuati nei quartieri di Mercatello, Mariconda, Arbostella e Fuorni. L’auspicio, difatti, è che la prevenzione diventi materia d’insegnamento, come ha precisato Ravera, che ha pure sottolineato come quest’ultima sia «un elemento che caratterizza una nazione civile». Perciò l’invito alle istituzioni, in particolar modo a quelle scolastiche, di «dedicare un’ora al mese per inculcare la cultura della coscienza sanitaria». Anche perché i dati emersi sono al di sotto dei parametri europei. A contribuire alla formazione delle carie come ha evidenziato Ciancio c’è anche «la cattiva alimentazione». Un concetto, quest’ultimo, ribadito pure da Guerra, che ha rimarcato come la «prevenzione possa costituire anche un risparmio per le famiglie, vista l’assenza dell’odontoiatria pubblica».

Gaetano de Stefano

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