lutto

La Costiera piange l’uomo che con la creta modellò il “mito”

AMALFI. Era un artista vero, nelle cui vene scorreva estro e genialità. Francesco Mangieri, da tutto conosciuto come “Mao”, scultore eclettico e poliedrico, amava l’arte più di ogni altra cosa. E,...

AMALFI. Era un artista vero, nelle cui vene scorreva estro e genialità. Francesco Mangieri, da tutto conosciuto come “Mao”, scultore eclettico e poliedrico, amava l’arte più di ogni altra cosa. E, con la sua scomparsa, se ne va un pezzo recente di storia amalfitana, uno di quei tasselli che hanno contribuito a diffondere la cultura contemporanea della Divina nel mondo. Perché le sue opere oramai sono conosciute ovunque, le sue “creature”, che il più delle volte ritraggono personaggi mitologici, molti dei quali richiamano il mare e l’antica Repubblica marinara, hanno fatti il giro non solo della Costiera ma di tutta la Penisola. In pochi anni, insomma, Mao era riuscito ad emergere e a farsi conoscere, proprio per quella sua spontaneità, per la sua genuinità e per la sua generosità. Solo nel 1990, infatti, aveva cominciato a scolpire la pietra, riuscendo ad ottenere, in breve tempo, successi ed autorevoli consensi, tanto da essere indotto, per la pressione di amici ed estimatori, ad aprire uno spazio interamente dedicato al suo lavoro. E, quella sua bottega, accanto agli antichi Arsenali, in cui Mao, impugnando scappello e mazzuolo, dava forma al suo estro e alla sua inventiva, era diventata un punto di riferimento per gli appassionati di arte, un passaggio obbligatorio pure per i turisti che osservavano Mangieri estasiati, mentre esprimeva la sua arte genuina. E, anche se negli ultimi anni, a causa di una malattia, aveva dovuto mettere da parte il “marmo”, non aveva affatto abbandonato la sua attività ma, semplicemente, aveva trasferito la sua creatività sulla creta. E, proprio attraverso quest’ultimo materiale, ha voluto trasferire la sua passione ai giovani, insegnando a modellare l’argilla, per scoprire nuovi talenti che potessero, in un certo senso, ereditare la sua passione artistica. Ma i progetti di Mao era ben altri, perché il suo principale obiettivo, negli ultimi tempi, era quello di creare un polo dell’artigianato artistico in Costiera. Un progetto che, purtroppo, non è riuscito a portare a termine ma che, si spera, non possa essere abbandonato. In tanti si recheranno questa mattina alle 9 al Duomo di Amalfi, per rendere all’artista della Costa Diva l’ultimo saluto.

Gaetano de Stefano

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