La Costa d’Amalfi attende l’appalto per 4 depuratori

Le opere rientrano nel programma di risanamento ambientale della Provincia L’Ue ha stanziato 90 milioni per il Salernitano ma vanno spesi in tempi rapidi

A differenza di altri comprensori, in Costiera amalfitana non sono ancora partite le gare d’appalto per la costruzione dei depuratori, previsti nel progetto di risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali, che ha fatto giungere sul territorio salernitano circa 90 milioni di euro. A darne notizia è l’assessore provinciale Adriano Bellacosa che spiega come per alcuni «comparti attuativi, in seguito alle riunioni operative susseguitesi con i responsabili unici dei procedimenti dei singoli interventi, si è ancora in attesa di ricevere la documentazione tecnico-amministrativa definitiva necessaria per la realizzazione dei progetti di comparto e, quindi, per avviare le procedure di gara». Bellacosa sta seguendo personalmente tutto l’iter, anche perché, nel caso in cui non venisse rispettato il timing imposto dall’Unione europea, i fondi non utilizzati ritornerebbero al mittente. «Ho presieduto – evidenzia l’assessore provinciale – tutte le riunioni tecniche, alle quali hanno anche partecipato i sindaci dei territori interessati, che hanno mostrato grande sensibilità per la più rapida soluzione delle problematiche riscontrate. Sento di aggiungere che, oltre a tutti i progettisti incaricati dai comuni, meritano una speciale menzione i tecnici della Provincia, a partire dal dirigente Giuseppe D’Acunzi, e tutti i funzionari del settore Ambiente, per l’attività di sollecitazione e supporto sinora espletata, andando al di là dei compiti propri dell’Ente e spesso sacrificando intere giornate per lo studio e l’esame della copiosissima documentazione raccolta».

Scendendo nei particolari, nel comprensorio amalfitano gli impianti che verranno costruiti e che finalmente andranno a colmare quel gap ambientale anacronistico, per località la cui vocazione principale è il turismo balneare, sono quattro. A Maiori la struttura, che costerà circa 12 milioni di euro e sarà condivisa con la vicina Minori, si farà in località “Costa d’angolo”. Una localizzazione che non ha mancato di sollevare qualche polemica nella cittadina, in quanto l’impianto è previsto proprio all’ingresso del paese, accanto al centro abitato.

Il depuratore che servirà Ravello, Scala e Atrani (7 milioni e 500 mila euro) si farà, invece, in località Marmorata, ossia nella stessa area già individuata oltre venti anni fa, dove vennero effettuati pure alcuni lavori preliminari.

Un altro impianto, finanziato con circa 5 milioni di euro, convoglierà gli scarichi di Praiano, Conca dei Marini e Furore, e sarà realizzato nel territorio comunale di Conca. L’opera sarà a bassissimo impatto in quanto l’impianto sarà posizionato in una galleria preesistente che verrà solo allargata.

Una scelta radicalmente diversa, invece, ha fatto Cetara. Nel caratteristico borgo marinaro, famoso per la sua flotta di pescherecci e per quella prelibatezza culinaria che è la colatura d’alice, si è preferito utilizzare i fondi (circa 2 milioni e 500mila euro) piuttosto che per costruire un impianto ex novo, per collegarsi a Vietri sul Mare. In pratica il progetto, che è in fase di ulteriore approfondimento, prevede di collettare i reflui, attraverso una condotta sottomarina, fino a Vietri. Una soluzione meno impattante dal punto di vista ambientale e, a detta del sindaco Secondo Squizzato e di chi sposa questa tesi, anche la più funzionale.

Gaetano de Stefano

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