La Corte Europea «Mettere a gara le concessioni»

Il diritto dell’Unione Europea non consente che le concessioni per l’esercizio delle attività turistico–ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri siano prorogate in modo automatico e in...

Il diritto dell’Unione Europea non consente che le concessioni per l’esercizio delle attività turistico–ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri siano prorogate in modo automatico e in assenza di qualsiasi procedura di selezione dei potenziali candidati. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione Europea, sottolineando che «tale proroga prevista dalla legge italiana impedisce di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei candidati». La direttiva servizi concretizza la libertà di stabilimento nonchè i principi di non discriminazione e di tutela della concorrenza. Il suo articolo 12 disciplina l’ipotesi specifica in cui, tenuto conto della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche utilizzabili, il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato. In questo contesto, prevede che gli Stati membri possano subordinare un’attività di sfruttamento economico a un regime di autorizzazione. E di fatto consente anche gestori stranieri di poter accedere all’assegnazione.