La Corte dei Conti apre un’inchiesta “Bilancio irregolare”

Nel mirino dei giudici il rendiconto approvato nel 2013 Abate: «Confermati i miei dubbi su residui e partecipate»

AGROPOLI. «La Corte dei Conti ha rilevato irregolarità contabili e finanziarie nel rendiconto di gestione 2012 del comune». Ad affermarlo è Agostino Abate, consigliere di minoranza: «la Corte dei Conti, con una corposa deliberazione di ben 32 pagine, e dopo aver udito il 6 maggio scorso il vicesindaco, il responsabile del Servizio economico e finanziario ed il Presidente del Collegio dei revisori del comune di Agropoli, ha contestato all’Ente una serie di criticità sul rendiconto 2012».

«Nel corso della seduta di Consiglio del 30 maggio 2013 ed in fase di discussione sul rendiconto – dice Abate - espressi voto contrario e motivai le mie ragioni, ora condivise dall’organo di controllo». In particolare Abate si riferisce: «a una serie di residui attivi e passivi di dubbia esigibilità che concorrono all’equilibrio di bilancio ma non essendo crediti certi, secondo la Corte, potrebbero costituire vizi tali da mettere in dubbio che non si sia sforato il patto di stabilità nell’anno oggetto di studio e di conseguenza negli anni successivi. Nella relazione si ribadisce quanto dissi io – continua - facendo notare che nel rendiconto si rileva una scarsa attività di recupero dei residui attivi relativi ad entrate tributarie ed extratributarie ed il peggioramento di tale scarsa attività con l’aumento dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza che supera il 42%. Contemporaneamente cresce l’ammontare dei relativi residui attivi provenienti dalla gestione dei residui e tale ammontare è superiore al 65%».

«E ancora, secondo l’organo di controllo - rileva Abate - permangono le criticità evidenziate circa l'attendibilità del risultato di amministrazione (pari a 497mila euro), a fronte di un elevato importo dei residui attivi vetusti di quasi 2 milioni di euro, ante 2008».

Altra criticità è «la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell'esercizio superiori all'1%». «Le criticità in ordine al grado di realizzazione dei residui attivi ed al grado di smaltimento di quelli passivi – si legge nella relazione - costituiscono un indice della difficoltosa gestione finanziaria dell'ente». Ampio spazio viene poi dedicato alle partecipate, dove si sottolinea un disallineamento tra crediti e debiti, in negativo, tanto da fa concludere che «appare indispensabile procedere con sollecitudine a regolarizzare i rapporti debitori con l’Agropoli servizi e l’Agropoli Stu». Inoltre si fa riferimento «all’utilizzo del sistema societario per eludere il patto di stabilità 2008» (l’acquisto del castello tramite la partecipata Agropoli Stu per 3 milioni di euro, ndr)». La Corte dei Conti ha trasmersso la deliberazione alla Procura della Corte dei Conti campana per avviare un’indagine.

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