LE TENSIONI

La Corea non ha paura di Trump: «Un cane che abbaia»

La provocazione di Pyongyang dopo i messaggi del presidente Usa

PYONGYANG - Il ministro degli Esteri della Corea del Nord ha paragonato le minacce di Donald Trump a quelle di un "cane che abbaia", lasciando intendere che Pyongyang non si lascerà intimidire dalla retorica. Nel suo primo discorso tenuto all'Assemblea generale dell'Onu, martedì scorso il presidente americano ha accusato il leader nordcoreano Kim Jong-Un di essere un "rocket man (uomo razzo)" impegnato in una "missione suicida, e che Washington è pronta "a distruggere totalmente la Corea del Nord" in caso di attacco. Arrivando a New York per incontri alle Nazioni Unite, Ri Yong-ho ha risposto alle domande dei giornalisti con un proverbio: "C'è un proverbio che dice che la marcia continua anche quando il cane abbaia. Se pensano di scioccarci con il latrato di un cane, questo è chiaramente il sogno di un cane".