lo scandalo delle mazzette

La commissione di disciplina convoca Brigante

All’ospedale Ruggi d’Aragona inviti a comparire per audizione all’ex primario di Neurochirurgia, Luciano Brigante, e al team dei sanitari che furono coinvolti a vario titolo nello scandalo delle...

All’ospedale Ruggi d’Aragona inviti a comparire per audizione all’ex primario di Neurochirurgia, Luciano Brigante, e al team dei sanitari che furono coinvolti a vario titolo nello scandalo delle mazzette per saltare le liste d’attesa. Dopo i provvedimenti della magistratura che dispose gli arresti domiciliari per alcuni dipendenti (tra i quali Brigante, sostituito come primario pro tempore da Giorgio Iaconetta in attesa dell’esito del concorso indetto per individuare il sostituto, e come unità medica dal dirigente Vincenzo Martino) ed esoneri da incarichi per mancata vigilanza per altri, l’Azienda ospedaliera tornerà nei prossimi giorni ad occuparsi del caso prima di prendere provvedimenti rispetto al personale finito nelle lente d’ingrandimento della Procura salernitana. Secondo il magistrato Valleverdina Cassaniello, titolare del fasciolo, in ospedale era stato messo in piedi un giro di mazzette chieste ai pazienti per sottoporli a interventi prima degli altri. Sulla base di questo, la commissione dell’ospedale ha svolto indagini autonome per vederci chiaro. In queste settimane l’attività dell’organismo interno del Ruggi ha continuato a svolgere accertamenti e ora intende ascoltare singolarmente il personale coinvolto.

La commissione funziona come un vero e proprio tribunale interno all’Azienda ospedaliera ed anche le dichiarazioni e le memorie difensive del personale hanno un peso determinane prima di decidere quali provvedimenti adottare. La commissione disciplinare del resto ha un potere decisionale autonomo e comunica al commissario del Ruggi, Nicola Cantone, la sua decisione dopo aver valutato i singoli casi e aver preso scelte definitive. Decisioni che dipendono anche dai risultati dei riscontri interni e dalla raccolta di eventuali prove, a prescindere dall’esito delle indagini della magistratura. Il provvedimento più severo rimane il licenziamento.

Solo il mese scorso il gip che si occupa del caso, Elisabetta Boccassini, concluse gli interrogatori di garanzia e compariranno davanti al giudice il primario di Neurochirurgia, Brigante, che avrebbe intascato soldi con la complicità del luminare giapponese Takanori Fukushima e del suo collega Gaetano Liberti, la caposala Annarita Iannicelli e il direttore del dipartimento di Neuroscienze, Renato Saponiero, sospeso dal servizio per nove mesi.

I primi due devono rispondere di concorso in concussione, Saponiero è accusato di omessa denuncia e abuso d’ufficio, per non aver aperto un’inchiesta interna dopo le indiscrezioni sulle tangenti in reparto.

Dunque il neurochirurgo Brigante potrebbe ritornare di nuovo in ospedale per essere ascoltato. Dovranno comparire davanti alla commissione anche Iannicelli (il 15 giugno), e Saponiero. Dopo la revoca dai domiciliari, il mese scorso Iannicelli è ritornata a lavorare al Ruggi, anche se in un reparto diverso da quello in cui prestava servizio prima dell’inchiesta.©RIPRODUZIONE RISERVATA